A fine dicembre il 39enne Clément Beaune, Segretario di Stato incaricato degli Affari europei presso il Ministero dell’Europa e degli Affari Esteri della Repubblica Francese, faceva pubblicamente coming out, denunciando la pericolosità delle indecenti “Free LGBT Zone” polacche.
Nei giorni scorsi proprio a Beaune, incredibile ma vero, è stato negato l’accesso ad una di quelle cosiddette “zone libere da LGBT“. A denunciarlo, via Obs, lo stesso ministro. Le autorità polacche gli hanno infatti impedito di visitare la città di Krasnik, auto-dichiaratasi “zona franca LGBT +”.
Le autorità polacche mi hanno specificato che non erano in grado di pianificare questa visita, e me ne rammarico profondamente. È una decisione che deploro.
Secondo quanto riportato dal portavoce di Beaune, le autorità polacche avrebbero giustificato questa mancata autorizzazione con le “difficoltà” legate alla “situazione sanitaria” del COVID-19. Ma Beaune ha potuto proseguire la propria visita in Polonia, senza però sfidare il niet delle autorità preposte, evitando di visitare queste indecenti zone senza alcun permesso. “Ai miei occhi, non è così che dovrebbe comportarsi uno Stato membro dell’UE“, ha precisato il ministro francese, da pochi mesi dichiaratamente gay dopo aver fatto coming out sulle pagine di Tetu.
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Una splendida , sacrosanta provocazione da parte del Ministro Francese . A conferma che è il silenzio che favorisce l’omofobia.