A pochi giorni dall’approvazione di una mozione che ha decretato l’Unione Europea “Zona di Libertà LGBT“, dalla Polonia sono immancabilmente arrivate voci contrarie. Tra i 141 contrari alla mozione, oltre agli eurodeputati di Lega e Fratelli d’Italia hanno trovato spazio anche i 27 eurodeputati polacchi di Diritto e Giustizia, partito di goveno di estrema destra che ha di fatto istituzionalizzato l’omotransfobia in tutto il Paese.
Se non fosse che loro neghino spudoratamente. Jacek Saryusz-Wolski, 72enne eurodeputato di Diritto e Giustizia, ha infatti negato l’esistenza di queste “Free LGBT Zone” polacche, lo scorso anno annunciate in 1/3 del Paese (con tanto di cartellonistica ufficiale, come si può vedere nell’immagine in testa al post riferita a Nowa Deba, che ha poi fatto un passo indietro) . A suo dire, infatti, sarebbero pure e semplici “menzogne”, diffuse da attivisti di sinistra.
“Questo filo narrativo continua a prescindere“, ha sfacciatamente tuonato Saryusz-Wolski nel corso di un’intervista ad una Radio Polacca. “Nessuno si preoccupa del fatto che le zone libere da LGBT siano basate su notizie false. L’UE sta combattendo la disinformazione, permettendola allo stesso tempo“. A detta dell’eurodeputato, questa “falsa narrativa” sarebbe stata rafforzata dagli eurodeputati dell’opposizione polacca e utilizzata dall’UE come forma di “guerra psicologica” contro la Polonia.
Il messaggio basato su fake news è stato confermato dai polacchi presenti al Parlamento europeo. Questa è in parte una mossa cinica, ma anche un elemento di guerra psicologica per scoraggiare il loro avversario. Una guerra non dichiarata infuria all’interno del Parlamento europeo.
Anche Zdzisław Krasnodębski, altro eurodeputato di Diritto e Giustizia, ha detto alla radio polacca di aver votato contro la risoluzione in quanto “non necessaria” e contenente informazioni false. Krasnodębski ha poi aggiunto che la mozione non ha alcun potere legale, sottolineando come non concederà alcun diritto aggiuntivo alla comunità europea LGBT +. “È come una normale risoluzione. È una dichiarazione politica”. Tristemente vero. Simbolica e importante, ma senza alcun obbligo nei confronti di Paesi omotransfobici come Ungheria e Polonia.
La risoluzione, lo ricordiamo, dichiara che le persone LGBT + “dovrebbero ovunque nell’UE godere della libertà di vivere e mostrare pubblicamente il proprio orientamento sessuale e la propria identità di genere senza timore di intolleranza, discriminazione o persecuzione“.
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Nell'immagine in testa al post si vede chiaramente che è un photo -shop ! Accreditare simili immagini non fa bene alla lotta ed alla causa per l nostri diritti e la nostra dignità , anche in quel Paese di catto /omofobi .