Nowa Deba prima città polacca a rimuovere la LGBT-Free Zone: “Siamo stati fraintesi”

Dopo mesi di polemiche e minacce dall'Europa, Nowa Deba ha cancellato la vergognosa definizione. All'appello mancano ora decine e decine di altre città polacche.

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Nowa Dęba è una città nella contea di Tarnobrzeg, in Polonia, con poco più di 11.000 abitanti. Fino a pochi giorni fa Nowa Dęba ostentava quasi con orgoglio un cartello con sopra scritto “LGBT-Free Zone”. Nulla di tristemente nuovo, visto e considerato che decine e decine di città polacche hanno così abbracciato l’omotransfobia di Stato.

Ebbene a Nowa Dęba hanno ora fatto un passo indietro, cancellando quell’oscenità. Non più “zona libera dall’ideologia LGBT”. Gli amministratori locali hanno parlato di “fraitendimento“, da altri “sfruttato” per danneggiare l’immagine della città. Peccato che un quotidiano conservatore nazionale abbia persino stampato adesivi con sopra scritto “LGBT-Free Zone“, in modo che i lettori possano esporli pubblicamente.

Nowa Dęba aveva perso anche il gemellaggio con con la città di Fermoy, in Irlanda, lo scorso ottobre, proprio a causa di questa omotransfobia amministrativa. All’epoca il sindaco di Nowa Dęba, Wiesław Ordon, parlò di “notizie false“, perché a suo dire quella dichiarazione non aveva alcun effetto giuridico effettivo. E allora perché definirsi tali? Perché esporre i cartelli? Dieci consiglieri hanno ora votato a favore della revoca, pochi giorni fa, mentre uno si è astenuto e altri quattro non hanno partecipato. Damian Diektiarenko, a capo del consiglio cittadino, ha tuonato: “Non possiamo permettere a nessuno di usare questa questione contro il nostro comune. Non possiamo permettere a nessuno di offuscare la nostra immagine sfruttando questa dichiarazione“. Peccato abbiano fatto tutto da soli.

Negli ultimi anni il governo polacco ha preso di mira la comunità LGBT nazionale. Le zone “libere da LGBT” sono nate per volontà del partito del capo di Stato Andrzej Duda, Diritto e Giustizia. Cinquanta Paesi di tutto il mondo hanno firmato una lettera aperta chiedendo alla Polonia di “proteggere tutti i cittadini dalla violenza e dalla discriminazione e di garantire loro pari opportunità”. “A tal fine, e in particolare per proteggere le comunità che necessitano protezione da abusi verbali e fisii e dall’incitamento all’odio, dobbiamo lavorare insieme in un ambiente di non discriminazione, tolleranza e accettazione reciproca“.

L’Europa ha minacciato ripercussione economiche ai danni del Paese, con aiuti finanziari post-Covid cancellati.  Minacce che hanno iniziato  a far breccia. Almeno a Nowa Dęba.

https://twitter.com/BartStaszewski/status/1354802959347924992/photo/1

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