Duemila persone a Piacenza, tra le quali Alessia Crocini di Famiglie Arcobaleno, Natascia Maesi di Arcigay, Alessandro Zan e Vladimir Luxuria, circa 8000 persone ad Alessandria e altre 2000 a Novara.
Ha così ufficialmente preso forma ieri l’Onda Pride 2023 tricolore, con oltre 50 Pride che attraverseranno l’Italia da nord a sud isole comprese fino a metà settembre.
Al primo storico Piacenza Pride si sono visti anche gli assessori Serena Groppelli, Mario Dadati e Adriana Fantini nonché i sindaci di Sarmato e Calendasco, Claudia Ferrari e Filippo Zangrandi. “La quantità di atti persecutori di questo governo e di chi lo sostiene non si contano più“, ha tuonato dal palco Crocini. “Ci sono poi centinaia di micro e macro aggressioni politiche messo in atto ogni giorno. La ministra Roccella è ospite tutti i giorni di trasmissioni tv e quotidiani nazionali, rigorosamente senza contraddittorio, dove si spende a diffondere falsità e attacchi contro le famiglie arcobaleno. I nostri figli sono discriminati dal momento stesso in cui vengono messi al mondo, perché sottratti di un genitore dallo stesso Stato che dovrebbe proteggerli e tutelarli. Preoccupatevi e molto, per ciò che sta per accadere. Perché se questa legge sulla GPA reato universale dovesse passare, pur essendo inapplicabile e anticostituzionale, vi assicuro che saranno capaci di usare questa maggioranza per colpire qualunque altra minoranza sgradita, qualunque altra scelta personale, opereranno qualunque discriminazione gli venga in mente di essere in atto. Se questa legge passerà pensate a voi, a quale differenza o peculiarità incarnate, e pensate che domani potrebbe essere un motivo per questo governo di discriminarvi per legge e di mettervi in prigione. La democrazia di questo Paese è in pericolo, le derive autoritarie non iniziano mai da un giorno all’altro ma dalle minoranze. Ce lo ricorda la storia. Noi stiamo lottando per le figlie e i figli di tutti, perché una società più sana e più accogliente è un bene comune. La storia ci darà ragione, a tramontare non sarà mai la vita ma certe ideologie, che puzzano di morte e che non hanno nulla di umano”, ha concluso la presidente di Famiglie Arcobaleno.
Madrina del Novara Pride Elisa Manici, fatqueer activist di Bologna, mentre ad Alessandria ha partecipato il sindaco Giorgio Abonante, Pd, che ha riportato al centro del dibattito il tema delle famiglie arcobaleno.
“Auspichiamo che il legislatore risolva prima o poi questa assurda situazione, contraria allo spirito del tempo“, ha sottolineato il primo cittadino dal palco. “Abbiamo aperto il Comune alle coppie omogenitoriali, nelle scorse settimane abbiamo riconosciuto il figlio di una di queste coppie. Non lo abbiamo sbandierato perché queste persone hanno preferito che il fatto rimanesse privato e abbiamo rispettato questa volontà” “Il Pride è stata una manifestazione magnifica, molto molto bella. Ringrazio gli organizzatori, il corpo di Polizia Locale e il personale del Comune per la massima collaborazione”. “In consiglio comunale è iniziato l’iter per una mozione che ha come obiettivo l’adesione del Comune di Alessandria alla rete Ready, come è scritto nel programma di mandato”, ha concluso Abonante.
Sabato 3 giugno si parte con i Pride di Trento, Padova e Pavia. Perché l’Onda rainbow è solo al suo inizio!
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