Giorgia Meloni è in India ma l’intervista rilasciata a Grazia in cui ha attaccato duramente le famiglie arcobaleno, le donne trans, la gestazione per altri e la fantomatica ideologia gender, continua a fare rumore. A congratularsi con la premier di Fratelli d’Italia non solo Arcilesbica Nazionale ma anche la destra ultra-cattolica trainata da Pro Vita e Famiglia, che ha rimarcato punto per punto dove e come Meloni ha colto nel segno, chiedendole di passare dalle parole ai fatti.
“Lo Stato chiamato in causa da Giorgia Meloni deve giustamente fare di più per stare accanto alle donne e fare in modo che nessuna donna decida di abortire perché in condizioni di disagio economico o sociale“, hanno ribadito da Pro Vita, da sempre anti-abortisti, prima di prendere di petto la questione LGBTQI+.
Dinanzi alle donne che sarebbero “le prime vittime dell’ideologia gender” (cit. Meloni), Pro Vita si è sperticato le mani, andando oltre, guardando alle scuole.
“Anche i bambini sono vittime dell’ideologia gender, promossa nelle scuole da associazioni e attivisti LGBTQIA+: pensiamo ai progetti gender o all’illegale Carriera Alias che viene proposta in molti istituti scolastici e per la quale abbiamo diffidato oltre 150 scuole in tutta Italia. Si tratta di istanze pericolose e dannose perché rischiano di instaurare nella mente di giovani e bambini la convinzione che si possa nascere in un corpo sbagliato e per questo cambiare genere in qualsiasi momento. Tutto ciò porta a conseguenze drammatiche e spesso irreversibili, come dimostrano decine di storie dei cosiddetti “de-transitioner”, ragazzi che hanno completato la transizione di genere e si sono poi pentiti, ma che in molti casi non possono più tornare indietro“.
Immancabile l’attacco alla gestazione per altri, pratica in Italia già illegale.
Pro Vita & Famiglia, che ha subito attaccato Elly Schlein poche ore dopo la sua elezione a segretaria del Pd, chiede ora a Meloni lo “stop alle trascrizioni anagrafiche che vogliono legittimare due “padri” o due “madri” per un bambino” e una legge che tramuti “l’utero in affitto reato universale“. Ipotesi cavalcata dalla stessa Meloni prima di approdare a Palazzo Chigi, con la consapevolezza assoluta che imporre una legge ‘universale’ laddove la gestazione per altri è ampiamente regolamentata è pura e semplice fantascienza.
“Frasi e parole che ci soddisfano, ma allo stesso tempo caricano lo stesso Governo e la stessa Meloni delle responsabilità di mantenere le promesse attraverso una chiara azione legislativa“, ha concluso Jacopo Coghe di Pro Vita e Famiglia. “Siamo infatti grati al Presidente del Consiglio per le sue dichiarazioni, saremo per questo ancor più vigili, chiedendo a Governo e Parlamento di portare avanti sempre più concretamente politiche a favore della Vita, della Famiglia e della Libertà Educativa“.
Alle parole di Giorgia Meloni nei giorni scorsi hanno replicato Alessia Crocini e Nicole De Leo, presidente di Famiglie Arcobaleno e vicepresidente di Movimento Identità Trans, da noi intervistate.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.
Pro Vita! Che carini....Non ho l'utero....ma se affittassi il culo farei notizia di loro gradimento? Secondo me si visto l'esiguo argomento del quale si ostinano a voler parlare! Madre de Dior!