L’imprevedibile elezione di Elly Schlein come nuova segretaria del Partito Democratico ha terremotato la politica italiana, con reazioni di ogni sorta piovute nelle ultime 24 ore. Se Carlo Calenda parla di un “campo ora ben definito“, con “PD/5S su posizioni populiste radicali; FDI guida la destra e il Terzo Polo che rappresenta riformisti, liberal democratici e popolari“, annunciando porte aperte per arrivare a un partito unico, è dalla destra più estrema che sono arrivate le reazioni più isteriche e preoccupate.
Secondo Pro Vita e Famiglia, con “Elly Schlein Segretaria/e/i/o/u il Partito Democratico si assesta definitivamente su posizioni di abortismo sfrenato, ideologia genderfluid radicale, ecologismo anti-umano, droga libera e guerra alla Libertà Educativa delle famiglie. Le impediremo di distruggere l’Italia“.
A detta di Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita, “con la vittoria della Schlein si configura un PD con chiara impronta radicale. Adesso per molti cattolici la scelta sarà inequivocabile: abbandonare questo partito. Renzi e Calenda intanto si sfregano le mani“.
Immediato anche il rilancio di Mario Adinolfi, che ha tuonato.”Schlein è per il “matrimonio” gay, l’utero in affitto, la legge trans alla spagnola, il gender, considera l’aborto un diritto e non una tragedia, stessa cosa su eutanasia e suicidio assistito. L’esatto opposto del Magistero del Papa. Solo un cattolico stordito può votare Pd ora“, ha cinguettato il leader del Popolo della Famiglia, per poi ribadire.
“Il Partito democratico nacque come saldatura tra i cattolici e gli ex comunisti, con vocazione maggioritaria. Lo fondarono Rutelli, Renzi, persino io. Con Renzi arrivò al 40.8%. Ce ne siamo andati tutti, è al 19%, alle elezioni 2022 era il partito della Ztl. Ora della Ztl-Lgbt”.
E ancora. “Con dieci anni di ritardo rispetto a me Beppe Fioroni, più volte ministro e leader un tempo insieme a Rosi Bindi dell’area cattolica interna, annuncia l’addio al Partito democratico come immediata conseguenza dell’elezione della Schlein. Sarà il primo di una lunga serie“.
E non contento, ha proseguito: “Il Partito socialista francese volle caratterizzarsi come partito dei diritti Lgbt: nel 2012 Hollande divenne presidente e nel 2013 ecco il mariage pour tous. Alle presidenziali 2017 Hollande non riuscì neanche a presentarsi, a quelle 2022 il Psf è sparito. Buona Schlein a tutti“.
Perché l’elezione di Elly Schlein a segretaria del Partito Democratico ha paradossalmente fatto più rumore a destra che nel centrosinistra, scatenando reazioni più o meno scomposte.
Francesco Giubilei, consigliere straordinario del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, ha twittato: “Con la vittoria di Elly Schlein alle primarie, il Pd si radicalizza e guarda ad Alexandria Ocasio-Cortez come riferimento: diritti civili, ambientalismo ideologico, immigrazionismo, politicamente corretto, cancel culture e linguaggio inclusivo sono il nuovo programma. Auguri“.
E fu così che i “diritti civili”, secondo un consigliere del governo Meloni, si presenterebbero ufficialmente come un problema.
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