Il trionfo di Giorgia Meloni alle elezioni di domenica 25 settembre spaventa il mondo, perché mai in Italia si è visto un governo tanto a destra nella storia della Repubblica. Dinanzi a simili numeri c’è chi ha subito fatto pretese di un certo tipo, immancabilmente e orgogliosamente omotransfobiche. Pro Vita & Famiglia.
“In che modo la premiership di Giorgia Meloni con il centrodestra alla guida del Paese potranno incidere su vita, famiglia e libertà educativa?”, si sono domandati gli esponenti di Pro Vita, parlando di “occasione storica per legiferare in modo equo e virtuoso su vita, famiglia e libertà educativa”. Perso Simone Pillon, che non è riuscito a tornare in Parlamento (incarichi di governo permettendo) e confermato il niet a Mario Adinolfi, Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia, ha chiesto a Giorgia Meloni e a Matteo Salvini un Ministro Istruzione anti-gender, con tanto di petizione ad hoc.
“Una delle prime decisioni che ci aspettiamo dal centrodestra sarà quella di indicare come nuovo Ministro dell’Istruzione una figura apertamente schierata per difendere la libertà educativa dei genitori e contrario a qualsiasi colonizzazione ideologica gender e Lgbtqia+ nelle scuole italiane“, ha commentato Coghe, che ha poi citato un presunto sondaggio condotto da Noto sull’argomento. “Il 79% degli italiani vuole che siano i genitori a scegliere come educare i figli su temi inerenti sessualità e affettività e l’81% ritiene che la scuola debba preventivamente informare la famiglia su eventuali attività in merito. Le elezioni di ieri, in più, hanno apertamente sconfessato e bocciato tutti i partiti (Pd, Movimento 5 Stelle, Sinistra) che negli ultimi anni hanno portato avanti l’agenda radicale e Lgbt, comprensiva di istanze ideologiche e dannose come il Ddl Zan sull’omotransfobia, il matrimonio egualitario, il suicidio assistito, l’utero in affitto e, appunto, il gender a scuola. Adesso – conclude Coghe – il centrodestra ha una enorme responsabilità: rimettere al centro della politica i valori e tutelare la Vita, la Famiglia e la Libertà Educativa di milioni di famiglie italiane. Su questo valuteremo la coerenza e l’affidabilità della nuova maggioranza“.
Più che una semplice richiesta quasi una minaccia, guardando con orgoglio a Paesi come Russia e Ungheria dove la censura totale si è abbattuta sulla comunità LGBTQ+, nascondendosi proprio dietro il paravento della protezione dei più piccoli, utilizzati a mo’ di scudo per giusitificare il proprio insensato odio.
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