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Puoi essere discriminato se sei LGBTQIA+, decisione shock della Corte Suprema USA

I Repubblicani legittimano omofobia e razzismo dietro la scusa del ‘pensiero libero’.

REUTERS/Kevin Lamarque
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La Corte Suprema ha determinato che aziende o attività commerciali possono rifiutarsi di servire clienti in base a orientamento sessuale o identità di genere.

Con un voto 6-3, la Corte si è espressa a favore di Lorie Smith, web designer che ha chiesto espressamente la libertà di potersi rifiutare a curare le nozze di clienti omosessuali, in quanto non riflettono “le sue convinzioni religiose” e secondo il Primo Emendamento della Costituzione Americana, non può essere forzata.

Tesi ribadita dal giudice Neil Gorsuch, e altri sei conservatori, che dichiarano: “Le persone sono libere di pensare e parlare come desiderano, non come chiede loro il governo”.

È l’effetto collaterale di quanto successo già cinque anni fa con Masterpiece Cakeshop v. Colorado, quando un pasticciere del Colorado si rifiutò di preparare una torta per il matrimonio di una coppia gay. All’epoca la Corte Suprema si schierò dalla parte del pasticciere con un voto 7-3, ma solo oggi la sentenza si è estesa ad una vera e propria legislazione.

Oggi la Corte, per la prima volta nella sua storia, concede a un’azienda aperta al pubblico il diritto costituzionale di rifiutarsi di servire membri di una categoria protetta” è intervenuta il magistrato Sonia Sotomayor, insieme all’avvocata e attivista LGBTQIA+, Yetta Goldberg, sottolineando che la religione non può essere più “legiferante” della legge, e che i principi di un individuo non possono prevalere sui diritti di una comunità.

La legge arriva a solo ventiquattro ore dalla cancellazione della affirmative action, discriminazione positiva, politica storica istituita negli anni Sessanta, in seguito ai movimenti afroamericani per i diritti civili, finalizzata ad attenuare le diseguaglianza nei confronti delle minoranze.

La legge, approvata da oltre il 40 per cento delle istituzioni accademiche, oggi proibisce alle università e ai college americani di prendere in considerazioni il fattore razziale nelle richieste d’ammissione.

Tra il rammarico di Barack Obama e Trump che esulta, il Presidente Joe Biden in un’intervista con Msnbc si è dichiarato molto preoccupato: “Penso che questa Corte sia fuori fase con il sistema di valori fondamentali del popolo americano. Credo che la grande maggioranza degli americani non sia d’accordo con le sue recenti decisioni. La Corte Suprema può fare molti danni. È una decisione che indebolisce le leggi che proteggono tutti gli americani contro la discriminazione. In America nessuno dovrebbe essere discriminato semplicemente per chi è o per chi ama. Sono molto preoccupato dalla possibilità che la sentenza possa spingere a una maggiore discriminazione degli americani Lgbtq”.

Anche gli attori e coppia Ben Platt e Noah Galvin (qui la dichiarazione sui social del loro matrimonio), ospiti al podcast Just for Variety Podcast con Mark Malkin hanno espresso il loro rammarico verso la scelta della Corte Suprema: “Penso sia una distrazione dalle cose che sono davvero importanti, come il pianeta che si sta sciogliendo” ha detto Platt, nella speranza che le persone continuino a lottare e battersi contro passi indietro come questi: “È l’unico modo per mantenere un po’ di ottimismo, altrimenti ci catapulta dietro nel tempo e feriamo le persone senza ragione. È così arretrato”.

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