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L’ondata di radfem su TikTok è arrivata anche in Italia: analisi del fenomeno

TikTok travolto dall’ondata radfem proveniente dagli Stati Uniti: il razionale dietro al movimento femminista radicale moderno.

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Dal suo spettacolare boom a inizio 2020, TikTok è diventata una delle piattaforme predilette per lo scambio di idee ed opinioni a tutti i livelli e in tutte le sfere. Il formato video breve permette ai creators di esprimersi liberamente e di accendere dibattiti sulle tematiche più disparate, in un contesto informale che favorisce la conversazione, più o meno approfondita.

Tra di esse, troviamo anche la questione femminista: divers* utenti sfruttano il popolare social media come terreno d’incontro per discutere e confrontarsi sull’argomento. Tuttavia, qui trovano spazio anche le cosiddette “radfem” – meglio dette “femministe radicali” – che esprimono opinioni non del tutto condivisibili dal femminismo moderno.

Come spesso accade, il fenomeno parte dall’America: i primi account a condividere video a sfondo femminista con visioni anti trans, anti sex work e contro qualsiasi altro elemento societario accusato di favorire il patriarcato sono spuntati proprio negli Stati Uniti, arrivando pian piano a coinvolgere l’Europa – e quindi l’Italia.

Ma qual è l’ideologia dietro all’ondata radfem su TikTok, e come cozza con le idee più liberali del femminismo moderno? Vediamolo insieme.

Il femminismo radicale: nascita e sviluppo moderno

La definizione radfem non è del tutto esatta quando si parla di questo fenomeno moderno. Con la dicitura femminismo radicale, in realtà, si parla di un ramo del femminismo impegnato a smantellare la struttura patriarcale, radice dell’oppressione femminile.

Una femminista radicale, almeno la sua definizione in origine, crede che la causa dell’ineguaglianza di genere sia basata principalmente sul bisogno innato e primordiale dell’uomo di avere controllo sulla donna. Da qui la definizione “radicale” che si concentra sulle radici del fenomeno.

Fin qui, niente su cui obiettare: il movimento ha sempre avuto varie correnti e varie influenze – ad esempio, nell’accezione marxista è il capitalismo la causa fondamentale dell’oppressione patriarcale.

Tuttavia, il femminismo radicale moderno – per intenderci, quello che osserviamo su TikTok – presenta una serie di criticità che lo rendono in qualche modo dannoso verso altri movimenti per i diritti civili, a partire dal movimento trans e quello dell* sex workers. Vediamo perché.

I principi del femminismo radicale moderno e le loro problematiche

Controllo sul corpo delle donne

Secondo l’ideologia radicale, il sistema patriarcale mira – attraverso sovrastrutture sociali – ad ottenere e mantenere il controllo sul corpo femminile. Un esempio lampante di ciò sono le leggi antiabortiste.

Tuttavia, nella sua accezione più moderna, il femminismo radicale insinua che il patriarcato adotti metodi sempre più subdoli e mascherati per detenere il controllo e sminuire la sfera femminile. Ad esempio, in molt* sostengono che vi sia in atto un tentativo di eliminare la singolarità dell’esperienza di maternità femminile utilizzando i neotermini come “persona incinta” o “persona con utero”.

Alcune femministe radicali moderne si dichiarano contro la libertà di indossare simboli religiosi – come l’hijab per le donne mussulmane – perché simbolo di oppressione patriarcale.

Inoltre, per le femministe radicali moderne, la pornografia e il sex work sono di per sé strumenti di oppressione dalla radice, e vanno eliminati, non regolamentati.

L’oggettificazione femminile

Da un punto di vista radicale originario, il patriarcato, il sessismo sistematico, la violenza sessuale e il sex work sono tutti elementi che contribuiscono in egual misura all’oggettificazione femminile.

La pornografia e il sex work in generale è quindi intrinsecamente strumento di oggettificazione femminile – che mostra dinamiche di potere sbilanciate. La prostituzione è vista come sfruttamento in ogni caso, e – nei paesi in cui è regolamentata – viene definita “stupro legale”.

Violenza contro le donne

Il femminismo radicale è stato il primo movimento a definire la “cultura dello stupro”, un concetto secondo il quale esista un fondamento societario patriarcale che incoraggia la violenza contro le donne come strumento di controllo.

Una specifica frangia di radfem moderne mantengono questo concetto, che si estende però a coinvolgere anche la questione transgender come ulteriore strumento del patriarcato per facilitare la violenza sulle donne mascherandola come progresso dei diritti civili.

TW: transfobia

Le donne transgender sono quindi viste come uomini disposti a tutto pur di invadere gli spazi femminili – o feticizzatori del corpo femminile a tal punto dal trasformare il proprio fetish in una malattia mentale. Gli uomini transgender sono invece visti come donne che hanno ceduto alla pressione patriarcale, a cui è stato fatto il lavaggio del cervello costringendole a “passare al nemico”.

Il femminismo “gender critical” non riconosce quindi le identità transgender – ed esclude quindi le donne trans dal movimento. Le femministe con questa specifica opinione vengono definite TERF.

Istituzioni di stampo patriarcale

Le femministe radicali credono che istituzioni politiche, sociali ed economiche siano state create tutte con stampo patriarcale. Il che include anche la famiglia – tradizionale e non – che relega la donna a status di madre e moglie costretta alla sfera domestica.

Nel femminismo radicale moderno, questo si traduce però in un attacco deliberato a tutte quelle donne che scelgono in manie+ra libera di non perseguire una carriera ed occuparsi invece esclusivamente della casa e di eventuali figli. Il che cozza terribilmente con l’idea moderna che le donne abbiano il diritto di scegliere cosa fare della propria libertà di scelta.

@rxdioh3ad aspetto poi le liberali indignate #feminism #radfem #lesbian #wlw #fyp ♬ original sound – EX7STENCE™
@martasabatino_ amo sei una vittima #feminism #femminismo #radfem #libfem #politics ♬ original sound – lucia &lt3

Le criticità del femminismo radicale moderno “da TikTok”

Se il femminismo radicale ha contibuito in misura maggiore al raggiungimento di alcune delle più grandi vittorie per il movimento rispetto a quello liberale, oggi l’ideologia si è invece trasformata inconsapevolmente in un ulteriore strumento di oppressione.

Su TikTok la disinformazione dilaga, ed è facile trovare diversi contenuti a sfondo radfem che diffondono messaggi d’odio e di esclusione verso minoranze che invece il movimento dovrebbe tutelare, proteggere e a cui dovrebbe dare voce.

La critica più diffusa al femminismo radicale moderno è quella che lo accusa – a ragione – di transfobia. In molt* hanno abbandonato la definizione “radicale” proprio per questo motivo.

Il movimento radicale è tornato quindi indietro, e oggi – come abbiamo visto nel recente caso di Terragni e Melonisi allea con i movimenti conservatori per ostacolare i progressi in ambito di diritti LGBTQIA+.

Nella sua accezione più moderna, il femminismo radicale manca di una lente intersezionale, e non prende in considerazione aspetti più ampi quando si parla di oppressione. Da qui, l’esculsione anche dell* sex workers, delle persone non binarie, e delle donne facenti parte di culture diverse i cui punti di vista vengono spesso ignorati o attaccati.

La seconda critica più diffusa è infatti l’esclusione delle sex worker, atteggiamento che contraddice non poco l’idea che la donna possa fare del proprio corpo ciò che vuole – a patto che si tratti di una sua libera scelta al 100%.

Perché il fenomeno imperversa proprio su TikTok?

Vi sono diverse teorie sulla ragione per cui la rinascita del movimento femminista radicale – in maniera però distorta – sia avvenuta proprio su TikTok.

La più quotata è però quella che definisce TikTok come la piattaforma che presenta fin’oggi un livello maggiore di engagement – ovvero coinvolgimento dell’utente: qui, c’è molto più spazio per il dibattito, anche acceso, su qualsiasi questione.

E, proprio qui, le radfem moderne hanno trovato uno spazio per aggregarsi con maggiore facilità e nel contempo diffondere in maniera più impattante i propri messaggi ad un numero maggiore di persone.

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