Tuttə contro Roccella. Zan: “Deve dimettersi, il suo lavoro è quello di eliminare le discriminazioni”

Le associazioni LGBTQI+ all'attacco del governo Meloni: "Se dichiara guerra alle famiglie arcobaleno noi non ci faremo trovare impreparatə”.

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Tuttə contro Roccella. Zan: "Deve dimettersi, il suo lavoro è quello di eliminare le discriminazioni" - Eugenia Roccella 1 - Gay.it
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Il Governo Meloni ha ufficialmente deciso di scendere in guerra contro le famiglie arcobaleno. È notizia di ieri che l’esecutivo non interverrà sul tristemente celebre ‘decreto Salvini’ definito illegittimo dal tribunale di Roma, cancellando le discriminatorie diciture “padre e madre” dai documenti dei minori. A sconcertare sono state le parole di Eugenia Roccella, ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità che ha invitato gli ‘scontenti’, ovvero le famiglie arcobaleno, a fare ricorso in tribunale.

Immancabili le reazioni. “La ministra per le pari opportunità ha il dovere di eliminare le discriminazioni, è il suo lavoro“, ha tuonato il deputato Pd Alessandro Zan. “Invitare le famiglie arcobaleno a fare ricorso nei tribunali, quasi a sfida, per vedere riconosciuti i propri diritti è un insulto di Stato inaccettabile. Roccella deve dimettersi“.

Costringere le famiglie con due mamme o due papà a fare ricorso ai Tribunali e spendere migliaia di euro per vedersi riconosciuta la propria genitorialità è agire una discriminazione“, ha rimarcato Natascia Maesi, presidente Arcigay. “Altro che pari opportunità la Ministra Eugenia Roccella rafforza le disuguaglianze e fa battaglie ideologiche sulla pelle dei nostri bambin3, invece di garantire tutele a famiglie che già esistono e sono già parte della società“.

Ancora una volta per ottenere il riconoscimento dei diritti più elementari si dovrà ricorrere alle vie legali, con tutti i rischi e i costi che ciò comporta; ancora una volta viene confermata l’esistenza di cittadinə italianə di serie B”, ha aggiunto Mario Colamarino, presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli. “L’unica soluzione possibile sarebbe quella di una class action, scenario inesplorato ma forse necessario vista la situazione cui ci troviamo di fronte. Quel che è certo è che mentre l’Unione Europea va ostinatamente in direzione contraria, del tutto inascoltata, nel nostro Paese non ci rimane che la strada della lotta per i diritti, che porteremo avanti finché non saranno accolte le nostre richieste. Se il governo dichiara guerra alle famiglie arcobaleno noi non ci faremo trovare impreparatə”.

Mentre festeggia il suo Natale il governo mette alla gogna i figli e le figlie delle famiglie arcobaleno“, ha dichiarato Rosario Coco, Presidente di Gaynet. “In pratica, per evitare un documento falso ai loro figli e figlie le famiglie arcobaleno devono passare da un tribunale spendendo migliaia di euro. Sembra di commentare un film distopico ma purtroppo è la realtà. La maggioranza rimane incollata a un familismo grottesco e fuori dal mondo, visto che in Italia secondo l’Istat le persone che vivono da sole superano le coppie con bambini. Prima di stracciarsi le vesti per l’inverno demografico Roccella e Meloni riconoscano subito gli stessi diritti a tutti i bambini e le bambini e le stesse responsabilità a chi vuole essere genitore”.

Crediamo sia arrivato il momento di smetterla di fare propaganda sulla pelle di migliaia di bambini e bambine in carne ed ossa”, ha commentato Marilena Grassadonia, responsabile Libertà&Diritti di Sinistra Italiana ed ex presidente Famiglie Arcobaleno. “Le famiglie arcobaleno, ossia le famiglie con due mamme o due papà, esistono nel nostro Paese e sono riconosciute da anni sia nella società che da numerose sentenze dei tribunali italiani. A loro va il rispetto del Parlamento e delle istituzioni che lo rappresentano“.  “Oggi leggiamo l’ennesima dichiarazione della Ministra #Roccella la quale, ribadendo la sua ben nota posizione ideologica, non fa altro che calpestare la dignità e la tutela di bambini e bambine in carne ed ossa che vivono nel nostro Paese. Tale dichiarazione viene veicolata dalla ministra come presa di posizione da parte del governo. Ma ad oggi non si trovano prese di posizione formali nei canali istituzionali del governo, a parte la solita propaganda da social dei soliti noti che non vedono l’ora di cavalcare ladichiarazione della giornata per seminare discriminazione e intolleranza“. “È arrivato il momento che il Parlamento si assuma la responsabilità verso tutti i minori – conclude Grassadonia – compresi quelli che ancora oggi non possono godere di diritti e quindi di piena cittadinanza“.

Da parte di Matteo Salvini, nel 2019 autore dell’indecente norma sui documenti dei minori definita “illegittima” dal Tribunale di Roma, giubilo social con parole che ribadiscono la decisione del governo Meloni: “Mamma e papà, le parole più belle e dolci del mondo, non si toccano”.

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