La Romania ha violato l’articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, che sostiene il “diritto al rispetto della vita privata e familiare”. E per questo, è stata dichiarata colpevole dalla CEDU.
La sentenza arriva dopo il rifiuto delle autorità della Romania di riconoscere due uomini, dopo aver fatto la transizione (ma secondo le leggi rumene, non ancora completata). Ma andiamo con ordine.
La Romania non riconosce gli FtM: la modifica dei dati sarebbe “prematura”
Il caso inizia nel 2013, quando due uomini rumeni, uno 38 e l’altro 44 anni, fanno richiesta per la modifica del sesso e dei loro nomi nei documenti ufficiali. Ma le autorità volevano una “prova che avessero subito un intervento di cambio di genere”, come unica possibilità per procedere alla modifica legale di nomi e sesso all’anagrafe.
Entrambi avevano seguito la prassi, con terapia ormonale e interventi chirurgici, ma per la Romania non bastava. Non era sufficiente aver iniziato la transizione, né presentare i documenti che confermavano una disforia di genere. Ma secondo il tribunale, la modifica legale, ora, sarebbe ancora “prematura”.
Il tribunale ha detto loro che per ottenere la modifica dovevano sottoporsi a un’altra operazione, che però in Romania pochissimi chirurghi vogliono fare senza un’ordine del tribunale.
Operazione forzata e condanna della CEDU
La CEDU, nella sua sentenza, ha spiegato quindi che i due cittadini rumeni:
Hanno dovuto subire l’intervento chirurgico contro il loro miglior giudizio – e quindi rinunciare al pieno esercizio del loro diritto al rispetto della loro integrità fisica – e hanno dovuto rinunciare al riconoscimento della loro identità di genere, che rientrava anche nell’ambito del diritto al rispetto per la vita privata.
Secondo la CEDU, la Romania ha messo i due uomini in una situazione di
Vulnerabilità, ansia e umiliazione”, non rispettando il giusto equilibrio tra l’interesse generale e l’interesse personale delle persone in questione.
Lo stato ora dovrà pagare 7.500 euro ciascuno per disagio emotivo, oltre a 1.153 euro a uno dei due FtM come risarcimento per le operazioni chirurgiche a cui ha dovuto sottoporsi.
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