Sabrina, ballerina di fama internazionale che ha già ballato in tantissimi teatri, ora insegna danza a New York. Nata a Vicenza 34 anni fa, Sabrina è una donna transgender che ha mostrato la sua transizione attraverso un video social, pubblicato in occasione del TDOR. Intervistata da Repubblica riguardo questo video, ha spiegato:
Mi sono interrogata molto prima di farlo. Mi sono chiesta se fosse giusto cancellare il mio passato e creare una nuova identità. Ma per me non avrebbe avuto senso. Tante persone mi hanno conosciuto com’ero. E allora mi sono detta: io lo abbraccio il passato, questa è la mia storia, questo è ciò che sono. Così posso davvero insegnare qualcosa gli altri. Non bisogna aver paura di essere se stessi. Tutti lo possono fare in ogni momento.
“Non aver paura del cambiamento, ama te stessa e ricorda che sei amata così come sei”
Sabrina racconta che vorrebbe anche tornare in Italia a insegnare danza, ma:
Mi è stato detto che non era il caso, ora. Avevo già lavorato lì in passato ma mi è stato risposto che Sabrina Pretto avrebbe creato imbarazzo tra gli allievi.
Agli inizi, prima della transizione, c’erano alcuni problemi anche con il suo ruolo, nella danza. Le donne lavorano sulle punte, gli uomini sulla forza, spiega Sabrina.
La danza è il mio grande amore ma mi sono scontrata con la rigidità dei ruoli imposti da questa forma d’arte. Nel corpo di ballo maschile non mi trovavo a mio agio, così sono andata a New York a Les Ballets Trockadero, dove queste differenze di genere sono più sfumate.
E ci sono stati disagi:
L’uomo è cavaliere e la donna è molto in vista. Ero costretta a ballare da uomo, nonostante dentro avessi altro. Mi chiedevano di presentarmi in maniera più maschile e io soffrivo.
La transizione e il coming out
A 28 anni, Sabrina inizia a sentirsi distaccata dal suo corpo. Quel corpo maschile che vedeva allo specchio non era il suo. Complice anche New York, forse, Sabrina spiega:
sentivo il desiderio di esprimermi, di dare libero sfogo alla mia femminilità. Sono venuta in contatto con persone trans, sono uscita dalla bolla di sapone che rappresentava la danza per me e mi sono accorta che la ragione per la quale non ero a mio agio nella mia pelle era perché non mi sentivo a mio agio nella definizione di omosessuale.
Capisce di avere una disforia di genere, il primo passo per procedere poi alla transizione.
In famiglia ha fatto due coming out. Prima pensava di essere gay, e ha fatto coming out a 16 anni. Poi, molto più recentemente, ha capito che era il suo corpo a non capire. Una famiglia che l’ha appoggiata, che l’ha aiutata per tutta la transizione.
E ora ha voglia di tornare in Italia. Sa che non sarà facile. Sa che verrà discriminata, che potrebbe non trovare lavoro. Ma oggi come oggi Sabrina è una ballerina conosciuta in tutto il mondo. Solo questo dovrà contare.
La fatica delle altre persone di fronte a una persona trans
Sabrina, infine, al Corriere del Veneto parla delle difficoltà degli altri quando parlando con una persona trans:
La cosa che mi disturba maggiormente è la difficoltà che hanno alcune persone nell’utilizzare i pronomi adatti. È palese nella lingua italiana dove utilizziamo il pronome maschile o femminile a seconda che l’interlocutore sia maschio o femmina. Ho assistito a situazioni nelle quali la persona con cui parlavo si ostinava a usare pronomi maschili con me, anche dopo averla gentilmente corretta.
Un altro aspetto che mi lascia spesso perplessa è il fatto che alcune persone in Italia sembrano confondere il desiderio di alcuni uomini etero per donne trans con l’omosessualità repressa. Non potrebbero essere cose più distanti tra di loro.
Certo, ci sono degli uomini che si rivolgono a donne transgender solo per ragioni sessuali abbastanza ovvie, ma nessuna donna trans si è mai sentita lusingata da questo. Io personalmente mi sento profondamente offesa e prendo subito le distanze da questo tipo di uomini. La mia orientazione sessuale è quella di una donna cisgender, e il mio fidanzato è un ragazzo etero a tutti gli effetti. Ovviamente le nostre dinamiche interessano solamente a noi, ma lo dico per spiegare che è sbagliato assumere che un uomo attratto da una donna trans sia automaticamente gay, o che una donna trans sia un ragazzo gay effemminato.
Sono delle nozioni completamente sbagliate, fissate nel sapere comune che bisognerebbe cambiare. E spero che si abbiano più dialoghi come questo in futuro per aiutare la gente a capire e ad accettare.
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