La polizia spagnola ha arrestato tre uomini in relazione al brutale omicidio del 24enne Samuel Luiz, infermiere omosessuale barbaramente ucciso la notte del 3 luglio. Una violenza inaudita che ha suscitato clamore in tutto il Paese, con migliaia di persone scese in strada, tra Madrid e La Coruna, per dire basta all’omotransfobia.
“L’indagine resta aperta fino a quando i fatti non saranno completamente chiariti. Non si escludono ulteriori arresti nelle prossime ore”, ha affermato la polizia nazionale spagnolo in una nota. Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez ha definito l’omicidio un “atto selvaggio e depravato”.
La notte del 3 luglio Samuel è stato puntato, insultato e pestato a morte da alcuni sconosciuti, infastiditi dal fatto che il giovane fosse in videochiamata con degli amici. Trasportato d’urgenza in ospedale, il giovane è morto poco dopo.
L’omicidio di Muñiz ha scatenato una protesta nazionale. Le statistiche del Ministero degli Interni spagnolo pubblicate sulla scia dell’omicidio di Samuel mostrano un forte aumento dei crimini di omotransfobici nel Paese. Tra il 2015 e il 2019, il Ministero ha segnalato un aumento del 64,5% di violenze e molestie contro le persone LGBTQ. I dati mostrano anche che le vittime della violenza sono per la stragrande maggioranza uomini queer, mentre gli autori di questi crimini sono anche per la stragrande maggioranza maschi.
In Spagna esiste una legge contro l’omotransfobia da oltre 20 anni.