x
Home / Culture / “Sì a schwa e asterischi, la lingua decreta l’esistenza di una persona” Lorenza Bernardi, autrice di Ragazz*

“Sì a schwa e asterischi, la lingua decreta l’esistenza di una persona” Lorenza Bernardi, autrice di Ragazz*

L’importanza del linguaggio e della scelta delle parole nella determinazione dell’esistenza di una persona o di una cosa

2 min. di lettura
schwa linguaggio inclusivo
0:00
Ascolta l'articolo

L’Accademia della Crusca, istituzione che si occupa della tutela e della promozione della lingua italiana, ha recentemente emesso un comunicato in cui bandisce l’uso dello schwa (ə) e dell’asterisco nella stesura di documenti ufficiali, pur lasciando aperta la strada a futuri possibili cambiamenti radicali della lingua.

L’utilizzo di questi segni, infatti, sarebbe stato ritenuto poco rispettoso nei confronti della lingua italiana, che ne uscirebbe “compromessa” nella chiarezza e nell’efficacia del messaggio.

Lorenza Bernardi, scrittrice di libri per ragazzi, ha commentato la decisione della Crusca a “Mattino Cinque News”, sottolineando l’importanza del linguaggio e della scelta delle parole nella determinazione dell’esistenza di una persona o di una cosa. Il nome, infatti, conferisce dignità e riconoscimento all’oggetto o alla persona che rappresenta.

L’importanza del linguaggio fin dall’antichità è quello di decretare l’esistenza di una persona o di una cosa. Dare il nome a qualcosa significa dargli la dignità di un’esistenza“.

Bernardi è autrice di Ragazz*, un peculiare romanzo con protagonist*, appunto, sei ragazz* che da un giorno all’altro si ritrovano coinvolti in un improbabile scambio di identità, grazie al quale avranno la possibilità di sperimentare cosa vuol dire veramente appartenere all’altro sesso.

"Sì a schwa e asterischi, la lingua decreta l'esistenza di una persona" Lorenza Bernardi, autrice di Ragazz* - schwa asterisco lorenza bernardi - Gay.it
Lorenza Bernardi durante il programma tv “Mattino Cinque”

Al centro della discussione, la scelta di Bernardi di utilizzare l’asterisco nel titolo dell’opera, come segno grafico onnicomprensivo, che include tutti i generi senza distinzioni.

Durante il dibattito, l’autrice ha sottolineato che la sensibilità e l’attenzione alla questione della parità di genere sono molto più diffuse tra i giovani, e che la decisione della Crusca è circoscritta a contesti più istituzionali.  

C’è da dire – ha spiegato Bernardi – che i giovani sono molto più attenti e sensibili a questi argomenti rispetto a quello che potrebbe essere appunto una normativa. Sono assolutamente d’accordo su quanto risposto dall’Accademia della Crusca, allo stesso tempo però ci tengo a sottolineare che quello che succede quotidianamente è ben diverso dalle aule di tribunale. Ricordiamoci che oggi nelle scuole c’è la possibilità della carriera alias

L’uso dell’asterisco e dello schwa (ə) nella scrittura italiana è stato oggetto di un acceso dibattito negli ultimi anni, in particolare per quanto riguarda la questione della parità di genere.

Molti autori e autrici hanno infatti utilizzato questi segni per indicare un’apertura nei confronti di tutti i generi, mentre altri hanno criticato l’utilizzo di queste forme come poco rispettoso nei confronti della lingua italiana e potenzialmente confusionario per i lettori.

Se l’Accademia della Crusca, con la sua decisione, si è schierata contro l’utilizzo di questi segni, il dibattito sul linguaggio inclusivo è ancora acceso e fonte di e riflessioni tra linguisti, scrittori e lettori.

© Riproduzione Riservata
Entra nel nostro canale Telegram Entra nel nostro canale Google

Resta aggiornato. Seguici su:

Facebook Follow Twitter Follow Instagram Follow

Lascia un commento

Per inviare un commento !