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Serie Tv, 2021 da record per la rappresentazione LGBTQ+

Per la prima volta nella storia di questo report, i personaggi lesbici sono la maggioranza. Hollywood sempre più inclusiva.

Serie Tv, 2021 da record per la rappresentazione LGBTQ+ - Pose - Gay.it
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GLAAD ha pubblicato l’atteso report annuale “Where We Are on TV“, da 17 anni dedicato alla rappresentazione LGBTQ+ in ambito televisivo tra i personaggi delle serie tv in onda sulla generalista, via cavo e in streaming. Dati ovviamente legati al palinsesto statunitense. Ebbene il 2021 è stato un anno da record per numero di personaggi dichiaratamente queer sul piccolo schermo.

L’11,9% dei 775 personaggi regular di serie in onda in prima serata nel 2021  su ABC, CBS, The CW, FOX e NBC erano LGBTQ + (92 personaggi), con un significativo + 2,8% rispetto al 2020. Mai si erano raggiunti simili cifre. Superato il 10,2% del report 2019-20.  A questi 92 personaggi LGBTQ+ bisogna aggiungerne altri 49 ricorrenti, per un totale di 141 personaggi LGBTQ visti in 61 serie.

Tra le serie via cavo, GLAAD ha contato altri 87 personaggi LGBTQ regular e 51 ricorrenti, per un totale di 138 personaggi LGBTQ. Due anni fa erano 215.

Al conteggio sono state poi aggiunte piattaforme streaming come Apple TV+, Disney+, HBO Max, Paramount+ e Peacock, dopo Amazon, Hulu e Netflix, con 245 personaggi LGBTQ+ regular e 113 ricorrenti, per un totale di 358 personaggi.

I personaggi LGBTQ+ contati in tutto il rapporto sono quindi 637, con due asessuali.

Tra i “Broadcast Networks”, The CW è davanti a tutti con il 17.1% dei personaggi LGBTQ, seguita da FOX (13.3%), ABC (12.5%), NBC (7.2%) e CBS (6.6%). Tra le piattaforme streaming, Netflix guida il listone con 155 personaggi LGBTQ nelle proprie serie, seguita da HBO Max (71), Amazon e Hulu (36), Peacock (32), Disney + (12), Paramount+ (10) e Apple + (6).

Per la prima volta nella storia di questo report, i personaggi lesbici sono la maggioranza. Il 40 percento (56 personaggi), con 6 punti percentuali in più rispetto alla stagione precedente.

Gli uomini gay costituiscono il 35 percento (49) del totale, con una diminuzione di cinque punti percentuali rispetto allo scorso anno.

La rappresentanza bisessuale è aumentata del 19 percento (27 personaggi), così come quella transgender: 42 personaggi regular e ricorrenti monitorati su tutte e tre le piattaforme (broadcast, cavo e streaming), rispetto ai 29 dell’anno scorso. Di questi, 20 sono donne trans, 14 sono uomini trans e otto sono personaggi trans non binari. Questi personaggi compaiono in 25 drama e 11 comedy. Per il quarto anno consecutivo, le persone LGBTQ di colore (58%) superano le persone LGBTQ bianche, ma se la rappresentanza delle persone LGBTQ di colore via cavo è diminuita al 45%, in streaming è aumentata al 49%.

Il crescente aumento della rappresentazione LGBTQ in televisione è un segnale che Hollywood sta davvero iniziando a riconoscere la forza nel raccontare storie LGBTQ con cui il pubblico di tutto il mondo si connette“, ha affermato Sarah Kate Ellis, Presidente e CEO di GLAAD. “In un momento in cui leggi omofobe e violenze continuano ad aumentare, sono le istituzioni culturali come la televisione ad assumere il ruolo cruciale di cambiare i cuori e le menti delle persone, attraverso una narrazione diversificata e inclusiva. Le reti e le piattaforme devono continuare a dare priorità al racconto di storie LGBTQ che sono state a lungo trascurate, con un focus specifico sulla comunità trans, le persone LGBTQ di colore, le persone che vivono con l’HIV e le persone LGBTQ con disabilità“.

In tal senso, GLAAD ha contato solo due personaggi sieropositivi in 12 mesi di serialità televisiva statunitense. In calo rispetto ai tre personaggi dell’anno precedente (tutti visti in Pose) e soprattutto rispetto ai nove del 2019. Entrambi i personaggi apparsi in onda quest’anno sono ricorrenti, ovvero Michael in Dear White People di Netflix e Sai in Ordinary Joe della NBC. Già lo scorso anno GLAAD e Gilead Sciences avevano chiesto all’industria dell’intrattenimento di aumentare la rappresentazione televisiva di persone sieropositive, in modo da orientare il cambiamento culturale e sociale per porre fine allo stigma delle persone che convivono con l’HIV.

In calo anche la rappresentazione della disabilità in prima serata, con il totale dei personaggi sceso al 2,8 percento (22 su 775), dal 3,5 percento dell’anno scorso. Questo numero è molto al di sotto del numero effettivo di persone con disabilità negli Stati Uniti.

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