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Padova, striscione contro il DDL Zan: “Quando l’opinione porta in prigione”

Dura la reazione di Monica Cirinnà sul ddl Zan. “Questa legge è una legge di civiltà. Le provocazioni come questa no”.

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L’estrema destra, nel fine settimana prima di Natale, ha pensato di dire la sua sulla legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo. Lo ha fatto a Padova, Armistizio, città natale dell’Onorevole Alessandro Zan, relatore del disegno di legge. Il gesto è stato subito rivendicato da un gruppo estremista.

Una provocazione, come al solito. E non è la prima. A luglio era comparso uno striscione anche davanti l’entrata del Padova Pride Village, celebre evento estivo della città. In quell’occasione, l’estrema destra si era scagliata contro LGBT e sardine,dell’Italia Rovine“.

E lo ha fatto nell’unico modo che conosce: uno striscione, appeso di notte col favore del buio, per non essere visti. E una montagna di falsità. Nello striscione hanno scritto: “Ddl Zan: Quando l’opinione porta in prigione“.

Ne abbiamo parlato più volte: la libertà di pensiero e di opinione non verrà intaccata dalla legge contro l’omofobia. Lo abbiamo ripetuto mille volte, lo ha chiarito lo stesso relatore in centinaia di interventi. Ma la destra, tanto quella estrema quanto quella che siede in Parlamento, non sembra capirlo. O non lo vuole capire. 

Le reazioni allo striscione contro Alessandro Zan e il ddl

A dare supporto al deputato dem e alla legge presto in discussione al Senato, è intervenuta la paladina dei diritti civili, Monica Cirinnà.

A Padova è spuntato questo striscione. Non è un caso: quella è la città di Alessandro Zan, relatore della legge contro l’omotransfobia. Una provocazione vigliacca, e per altro basata su falsità; perché assieme allo striscione gli individui che hanno realizzato questa sceneggiata vorrebbero far credere che il ddl Zan imponga ideologie alle persone.

Nulla di più falso: la legge Zan protegge dalle discriminazioni. Protegge chi, per tanto, troppo tempo, non è stato adeguatamente protetto da vessazioni, insulti e spesso purtroppo anche violenze fisiche. Questa legge è una legge di civiltà. Le provocazioni come questa no.

Per l’ennesima volta, anche la senatrice Cirinnà ha dovuto ripetere cosa realmente sia la legge contro l’0motransfobia. Pieno sostegno anche dal Partito Democratico provinciale e nazionale. E dai Deputati PD.

Un blitz neofascista a Padova nella notte per far ripiombare la città e il Paese nell’incubo oscuro della violenza e delle discriminazioni.

Un atto gravissimo, che aggiunge una inquietante minaccia al nostro Alessandro Zan che sta portando avanti una battaglia di civiltà per tutte e tutti. Dobbiamo approvare al Senato la legge contro l’omofobia e la misoginia. Dobbiamo farlo e presto, contro chi mette in pericolo la vita dei cittadini!

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