La medaglia d’oro olimpica Tom Daley, fresco ambasciatore globale maschile di Rimmel London, ha invitato tutte le organizzazioni sportive internazionali a lottare affinché ci possano essere maggiore inclusività e meno discriminazione nei confronti degli atleti LGBTQ+. Intervistato dall’Independent, il tuffatore inglese si è ancora una volta fatto portabandiera, sottolineando l’importanza di ambienti accoglienti per tutti gli atleti.
“Dovremmo inviare un messaggio, ovvero che tutti sono i benvenuti, non importa chi sei, da dove vieni, sesso, etnia, orientamento sessuale, religione, qualunque essa sia, tutti dovrebbero sentirsi i benvenuti quando praticano lo sport”. Tom si è in tal senso soffermato sui divieti recentemente imposti alle atlete transgender, impossibilitate a nuotare dalla FINA.
“Penso solo a me stesso quando ero più giovane. Non sono transgender, ovviamente, ma se mi avessero detto che in quanto gay non avrei mai potuto competere per quello che ero, allora, ovviamente, non ci avrei mai provato”.
Daley ha rimarcato come il mondo dello sport abbia ancora una “lunga strada da percorrere“, prima di raggiungere la vera inclusione LGBTQ+. “Nella maggior parte delle aziende, non c’è quel tipo di esclusione. E se invece esiste allora ci sono sono quelli delle risorse umane che intervengono per cancellarla, mentre lo sport sembra essere solo un caso di “Oh, beh no, quello non è sport'”. “È una forma di intrattenimento, essenzialmente, per molte persone in tutto il mondo. Eppure è probabilmente uno degli spazi più eteronormativi che ci siano. Gli uomini devono essere maschili e devono praticare sport solo in un certo modo. Per me non ha senso e ovviamente c’è ancora molta strada da fare”.
Ma Tom è il primo ad ammettere che negli ultimi anni sono stati fatti dei passi in avanti, con una maggiore rappresentanza e sempre più atleti dichiaratamente LGBTQ+. “Quando ho fatto coming out non c’erano proprio altri atleti dichiaratamente gay che erano ancora al top del loro sport”. “Molte persone facevano coming out verso la fine della loro carriera o quando andavano in pensione. Ma ora la cosa sorprendente è che alle Olimpiadi appena passate, c’erano più atleti dichiarati di tutti i Giochi precedenti messi insieme. È una cosa enorme per la visibilità. E non è che non ci fossero prima. C’erano anche prima, ma ora si sentono a proprio agio nell’essere apertamente chi sono“.
Da pochi mesi Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico, nella propria carriera Tom ha vinto un oro e 3 bronzi olimpici, tre ori, un argento e due bronzi mondiali, 5 ori e tre argenti agli europei, due ori e due bronzi nella Coppa del Mondo di tuffi. La scorsa estate Daley ha avuto l’onore di portare il testimone della regina Elisabetta II durante la serata di inaugurazione dei Giochi del Commonwealth, che ogni 4 anni richiamano i migliori atleti delle Nazioni del Commonwealth. Tom è felicemente sposato con Dustin Lance Black, sceneggiatore premio Oscar di Milk, con cui ha avuto un figlio.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.