La polizia ugandese ha annunciato lunedì l’arresto di quattro persone accusate di aver partecipato ad attività omosessuali, tre mesi dopo l’introduzione della feroce legislazione anti-gay che ha scatenato indignazione a livello internazionale. Si tratta di due donne e due uomini, colt* in flagrante – secondo quanto riferisce il sito del canale televisivo indipendente ugandese NTV – in un salone messaggi situato nel distretto orientale di Buikwe, città situata a sud del paese, in prossimità della sponda settentrionale del Lago Vittoria.
La legge anti-LGBTI+ ugandese, approvata lo scorso maggio, contiene disposizioni che rendono la “omosessualità aggravata” un reato potenzialmente punibile con la pena di morte e prevede sanzioni fino all’ergastolo anche per le relazioni omosessuali consensuali.
“L’operazione della polizia è stata condotta in seguito a una segnalazione da parte di un’informatrice femminile alla sicurezza locale, secondo cui atti di omosessualità venivano compiuti nel salone massaggi”, ha dichiarato Hellen Butoto, portavoce della polizia ugandese.
In seguito all’approvazione della legge repressiva e omobitransfobica, l’Uganda sta subendo un forte isolamento da parte della comunità internazionale, in particolare da parte del blocco occidentale. Dopo la condanna di Stati Uniti ed Unione Europea che hanno minacciato la sospensione dei prestiti al paese africano, qualche giorno fa la Banca Mondiale ha annunciato la decisione di interrompere i finanziamenti solidali che fino ad oggi fluivano nelle casse gestite dall’amministrazione del potentissimo presidente ugandese Yoweri Museveni, il quale ha accusato la Banca Mondiale di utilizzare l’arma del ricatto economico per imporre i valori occidentali.
La legge anti-LGBTI+ in Uganda riscuote ampio consenso presso la popolazione ugandese, fortemente cristiana a causa della colonizzazione europea, che vede oggi nell’omosessualità un disvalore della decadenza occidentale.
Nell’area dell’Africa centrale – da est a ovest – da anni si va propagando una crescente simpatia per la Russia e la Cina, a discapito di Americani ed Europei, visti come ex-colonizzatori. Nella Repubblica Centrafricana la guerra tribale è stata domata soltanto grazie all’intervento della Brigata Wagner che risponde ai comandi di Vladimir Putin.
immagine di copertina: foto di repertorio (fonte: NTV)
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