USA, dopo l’aborto sarà abolito il matrimonio egualitario. Ripristinato reato di sodomia?

Medioevo americano. La destra di Trump vuole distruggere il principio che i diritti civili siano principi indiscutibili su cui è fondato lo stato americano e lasciarli alla valutazione delle sensibilità locali.

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aborto abolizione corte suprema usa
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Nessun diritto è per sempre.  Negli USA la Corte Suprema ha abolito il diritto all’aborto. Questo significa che ogni stato americano potrebbe promulgare leggi di divieto all’aborto. Già in Texas e Mississipi l’aborto è illegale ed entro il 30 Giugno è previsto che altri 13 stati americani approvino leggi che vietano l’interruzione di gravidanza.

La decisione è stata presa da una Corte Suprema ormai a maggioranza di ultra conservatori nominati da Donald Trump, come Amy Coney Barrett. Oltre alla giudice famosa per le sue idee anti abortiste e contrarie al matrimonio egualitario, gli altri giudici che hanno votato per l’abolizione del diritto all’aborto sono: Samuel Alito, John Roberts, Clarence Thomas, Neil Gorsuch, Brett Kavanaugh, a cui si aggiunge appunto Amy Coney Barrett. Contrari Stephen Breyer, Sonia Sotomayor, Elena Kagan.

Lo Stato di New York ha assicurato “Qui resta possibile” e sul tema è immediatamente intervenuta anche l’Onu: “abolire il diritto ad abortire è ‘un colpo terribile ai diritti umani delle donne’.

Tutto iniziò nel 2018 quando il Mississipi approvò una legge dello stato per vietare l’aborto dopo la quindicesima settimana di gravidanza, andando contro la sentenza Planned Parenthood v. Casey del 1972 che stabiliva che l’aborto è praticabile fino a sette mesi di gravidanza. Non solo, la legge del Mississipi si contrapponeva anche alla famosa sentenza Roe v. Wade del 1973, quando la Corte aveva riconosciuto alla donna texana Norma McCorvey il diritto di interrompere la gravidanza.

Fu grazie a quella sentenza che gli USA riconobbero a livello federale (quindi nazionale) il diritto all’aborto. Ora la Corte Suprema ha stabilito che la sentenza Roe vs Wade del 1973 non è più da considerarsi precedente, e dunque ogni stato potrà decidere secondo la sensibilità politica locale. La destra USA ha investito una montagna di soldi per giungere a questa sentenza. “È la volontà di Dio. La decisione vuol dire seguire la Costituzione e restituire i diritti”, ha subito esultato l’ex presidente americano Donald Trump.

Garantiremo pillole abortive” ha cercato di rassicurare il presidente USA Joe Biden, che ieri ha parlato alla nazione, in una giornata shock che resterà sui libri della storia delle battaglie americane per i diritti civili. “La Corte Suprema ha commesso un tragico errore” ha detto Biden “questa sentenza è il risultato di un’ideologia estrema che ci ha riportato indietro di 150 anni, ora è a rischio la salute delle donne“.

Ora la battaglia sarà al Congresso, dove però ad oggi mancano i voti per ribaltare la sentenza della Corte Suprema. Per questo Biden, nel discorso di venerdì 24 Giugno, ha mandato un chiaro messaggio agli americani nel quale spiega che l’unico modo per restituire alle donne il controllo del proprio corpo, senza che sia lo stato a decidere per esse, è ricostruire una maggioranza democratica al Congresso nelle elezioni di mid-term del prossimo novembre 2022.

“Non c’è nessuna azione esecutiva del presidente che possa farlo – ha spiegato Biden –  al momento al Congresso mancano i voti per farlo ora, dunque gli elettori alle elezioni di novembre devono far sentire la loro voce”.

La decisione della Corte Suprema avrà un impatto devastante anche sulle persone trans e non binarie, come spiegano alcun* attivist* LGBTQIA+ in questo articolo. È infatti prevedibile che presto il principio applicato all’aborto sarà esteso anche ad altri diritti civili acquisiti. La destra americana vuole infatti far passare il principio per cui la federazione americana non deve garantire diritti a tutti i cittadini americani, ma deve essere ogni singolo stato a decidere per i propri cittadini. Un principio disgregativo che punta al cuore della questione: mettere in discussione i diritti civili come principi indiscutibili su cui è fondato lo stato americano e lasciarli alla valutazione delle sensibilità locali.

 

clarence thomas corte suprema usa
Il giudice conservatore Clarence Thomas siede nella Corte Suprema e ha spiegato che anche la contraccezione e il matrimonio egualitario saranno messi in discussione. Secondo Thomas dovrà essere ripristinato anche il reato di sodomia.

 

COMPOSIZIONE CORTE SUPREMA USA  E ORIENTAMENTO DEI SUOI MEMBRI

Negli USA i giudici della Corte Suprema restano in carica a vita, a meno di casi straordinari di cattiva condotta

Il presidente John Roberts (67 anni), nominato da G. W. Bush – ha votato per abolire diritto all’aborto
Clarence Thomas (72), nominato da G. H. W. Bush – ha votato per abolire diritto all’aborto
Stephen Breyer (83), nominato da Clinton – ha votato contro abolizione del diritto all’aborto
Samuel Alito (71), nominato da G. W. Bush – ha votato per abolire diritto all’aborto
Sonia Sotomayor (67), nominata da Obama-  ha votato contro abolizione del diritto all’aborto
Elena Kagan (61), nominata da Obama – ha votato contro abolizione del diritto all’aborto
Neil Gorsuch (54), nominato da Trump – ha votato per abolire diritto all’aborto
Brett Kavanaugh (56), nominato da Trump – ha votato per abolire diritto all’aborto
Amy Coney Barrett (50), nominata da Trump – ha votato per abolire diritto all’aborto

 

Non è un caso che si parli già di mettere in discussione il diritto alla contraccezione e al matrimonio egualitario per gay e lesbiche. E addirittura di ripristinare il reato di sodomia. Sembra incredibile, ma è quello che ha scritto uno dei giudici conservatori della Corte Suprema, Clarence Thomas, subito dopo la sentenza che abolisce il diritto all’aborto.

Non a caso, i tre giudici liberali della Corte Suprema, Stephen G. Breyer, Sonia Sotomayor ed Elena Kagan hanno avvisato: “nessuno dovrebbe essere sicuro che questa maggioranza abbia finito il suo lavoro“. Un commento che fa seguito a quanto scritto da uno dei giudici conservatori, Clarence Thomas, che ha così commentato:

In casi futuri, dovremmo riconsiderare tutti i precedenti sostanziali del giusto processo di questa Corte, inclusi Griswold, Lawrence e Obergefell“, ha scritto Thomas, riferendosi alle decisioni su contraccezione, sodomia e matrimonio tra persone dello stesso sesso.

Il ragionamento dei tre giudici liberali è il seguente: il diritto all’aborto derivante dalla sentenza Roe v. Waden non è isolato. “Al contrario, la Corte l’ha collegata per decenni ad altre libertà consolidate che coinvolgono l’integrità fisica, le relazioni familiari e la procreazione – hanno scritto Breyer, Sotomayor e Kagan, – ovviamente, il diritto di interrompere una gravidanza è nato direttamente dal diritto di acquistare e utilizzare contraccettivi. A sua volta, quei diritti hanno portato, più recentemente, ai diritti dell’intimità e del matrimonio tra persone dello stesso sesso“. I giudici liberali hanno aggiunto: “O la massa dell’opinione della maggioranza è ipocrita, o sono in pericolo ulteriori diritti costituzionali.

All’allarme lanciato dai giudici liberali, ha risposto il conservatore Alito “Nulla in questa opinione dovrebbe essere inteso per mettere in dubbio i precedenti che non riguardano l’aborto, abbiamo anche spiegato perché è così: i diritti in materia di contraccezione e relazioni omosessuali sono intrinsecamente diversi dal diritto all’aborto perché quest’ultimo (come abbiamo sottolineato) coinvolge unicamente ciò che Roe e Casey hanno definito ‘vita potenziale'”, ha detto Alito.

I giudici liberali, riferendosi alle dichiarazioni di Clarence Thomas, hanno poi ribattuto: “almeno uno di voi ha intenzione di utilizzare il biglietto della decisione di oggi anche su contraccezione, sodomia e matrimonio egualitario“.

 

Fonti: Ansa, CNN, Politico, Repubblica, The Guardian

Foto di copertina: editing di una foto di Saad Alfozan 

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