Candidato Lega alle europee, Roberto Vannacci ha rigettato pubblicamente l’etichetta di “omofobo”. Il generale dell’esercito, diventato celebre grazie ad un vendutissimo libro grondante omofobia e xenofobia, semina concetti apertamente discriminatori da 9 mesi a questa parte. Ma non a suo avviso, dichiaratamente convinto che noi tutti saremmo “anormali“.
Dalle frequenze di Radio Libertà, l’emittente diretta da Giovanni Sallusti (e in passato guidata anche da Matteo Salvini), Vannacci ha precisato: “l’omofobia è una malattia psichiatrica, chi è fobico ha seri problemi e deve andare da uno psichiatra per farsi curare“. Una malattia che non coinvolgerebbe il generale, perché “le visite mediche le ho passate sempre tutte, mi hanno decretato idoneo a comandare uomini“. E allora perché questa ossessione nei confronti della comunità LGBTQIA+, da lui menzionata ad ogni intervista dallo scorso agosto?
“Non scappo come Dracula di fronte a un crocifisso, sono orientamenti sessuali che comprendo, non ho nulla contro”. “Su gusti e predilezioni non possono essere espresse critiche“. Quello che giudica Vannacci, invece, sarebbero “le ostentazioni, l’esibizionismo, così come l’accampare diritti che prevaricano quelli della maggioranza”.
Nel dubbio Vannacci ha sottoscritto il “Manifesto valoriale” di Pro Vita & Famiglia, che mira alla “difesa della vita umana e al contrasto all’introduzione dell’aborto come valore comune nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea“.
Tra i punti programmatici del Manifesto si trovano anche “il sostegno economico alla famiglia e alla vita nascente” “il contrasto all’utero in affitto”, la “promozione alla libertà educativa dei genitori e opposizione all’ideologia gender e all’agenda Lgbtq+ in particolare nelle scuole” e la “difesa dei risparmi delle famiglie dalle politiche green fondate su un ambientalismo radicale anti-natalista“.
“Si tratta di valori fondanti – ha precisato Vannacci, la scorsa settimana “costretto” a scusarsi con Paola Egonu dopo la denuncia per diffamazione da parte della pallavolista azzurra – e io sono pronto, nel caso in cui riuscissi ad arrivare al Parlamento europeo, al sabotaggio di chi non la pensa come noi“.
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