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Vi piacerebbe essere Sam Smith

La star danza con corsetto e cosce all'aria, sfoggiando tutto l'orgoglio di chi non ha più bisogno di fornire giustificazioni.

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A volte vorrei svegliarmi e uscire di casa con addosso solo con due stelline sui capezzoli.

Nei fatti non posso farcela, perché fa freddo e mi sento sempre mille volte a mio agio con il cardigan infeltrito di nonna. Non c’è niente di male e vado bene pure così, però guardando il nuovo video di Sam Smith, I’m not here to make Friends, avrei troppa voglia di togliermi i vestiti e unirmi alla festa.

Il coming out dell’artista è stato – come tutti i processi troppo delicati e personali per essere snocciolati con tre paroline in croce – una graduale uscita dal bozzolo: apertamente non binary dal 2019, nel video Smith si spoglia (letteralmente) di ogni insicurezza, troppo impegnatə ad essere chi vuole per prestare attenzione al proprio genere o quanto pesa.

 

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Al contrario, il suo corpo si dà alla pazza gioia senza chiedere il permesso a nessuno: lə vediamo avvoltə in un chilometrico mantello di oleandri fucsia, dondolarsi su un lampadario ingioiellato, danzare con corsetto e cosce all’aria, sfoggiando tutto l’orgoglio di chi non ha bisogno di chiarire come e perché.

È un video anche dozzinale, sopra le righe, e allegramente volgare con Smith che si fa schizzare addosso pissing di champagne. Roba che i conservatori hanno cominciato a correre nella gabbia come criceti impazziti, accusando la degenerazione delle politiche liberali e chiedendo l’intervento della corte inglese.

Se lo spauracchio dei bigotti era più che prevedibile, peggio ancora è l’accoglienza della comunità stessa: su Twitter, tempio del parere di pancia più superficiale e qualunquista, Smith è statə ancora una volta ridicolizzatə e presə in giro, come se stessimo assistendo all’abominio sceso in Terra.

Poco importa che fino all’altro ieri stavamo dietro l’Harry Styles di turno e che siamo cresciuti guardando Miley Cyrus che lecca martelli: quando a farlo è persona queer con un corpo che non ci piace andiamo in cortocircuito.

Perché vorremmo farlo anche noi e non abbiamo il coraggio? Perché siamo statə abituatə troppo male? O perché, la comunità LGBTQIA+ (in particolare quei maschi gay con il six pack e sindrome di Regina George) ha introiettato gli stessi retaggi della cultura dominante, prendendosi anche la libertà di essere una merda?

Qualcuno si giustificherà dicendo che almeno Christina Aguilera faceva musica bella ma forse un giorno capiremo che non tutto deve essere per forza bello o brutto (due parole troppo variabili e inutili per renderle verità universali) e che spesso quello che piace o meno a noi non è davvero rilevante alla conversazione.

In un panorama mediatico dove i corpi non conformi devono attenersi a standard di bellezza canonici, oppure adattarsi ad una narrazione pietistica che li vuole per sempre in lacrime, Sam Smith nel frattempo se la spassa sui trampoli, tra collane di perle e fusti in calzamaglia, o indossando slip leopardati in barca a vela.

Non vuole essere elegante, accomodante, o indossare l’outfit che ritenete più adatto al suo fisico. Mentre vi disgustate per l’assenza di buon gusto, Sam Smith pensa solo a divertirsi.

Leggi anche: Body shaming su Sam Smith, ecco cosa è successo e perché siamo così indietro

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