La scorsa settimana si sono celebrati i Moti di Stonewall, esplosi la notte del 27 giugno del 1969, quando la polizia fece irruzione nello Stonewall Inn, bar gay in Christopher Street nel Greenwich Village, per portare a termine i soliti arresti. Ma quella notte, per la prima volta, la comunità si ribellò alla polizia. Da oltre mezzo secolo quella notte viene simbolicamente considerata il momento di nascita del movimento di liberazione gay moderno in tutto il mondo. Ecco perché giugno, da allora, è Pride Month.
Ebbene nei giorni scorsi la vicepresidente degli Stati Uniti d’America Kamala Harris ha fatto una visita a sorpresa allo storico Stonewall Inn di Manhattan, diventando così il primo vicepresidente in carica ad omaggiare un luogo ‘sacro’ per il movimento e la comunità LGBTQIA+ d’America e non solo.
Harris ha fatto visita anche al Christopher Park, che fa parte dello Stonewall National Monument istituito dall’ex presidente Barack Obama nel 2016. Il parco si trova davanti al bar ed è stato ripetutamente preso di mira da vandali nelle ultime settimane. Harris ha visitato il monumento con il sovrintendente del National Park Service Shirley McKinney, che l’ha informata di quanto avvenuto durante il Pride Month. Ad accogliere Harris uno dei proprietari dello Stonewall Inn, Kurt Kelly, e il giornalista Andy Cohen.
Harris ha ribadito ai presenti come l’amministrazione Biden continuerà a sostenere la comunità LGBTQ+ di fronte ai continui attacchi dei repubblicani.
“Guardo questi giovani insegnanti in Florida che hanno vent’anni, e che se hanno una relazione con un’altra persona del proprio sesso hanno paura di pubblicare foto con la persona amata per paura di perdere il proprio lavoro. Mi addolora, ma mi ricorda anche che non possiamo dare nulla per scontato in termini di progresso. Dobbiamo essere vigili. Questa è la natura della nostra lotta per l’uguaglianza. Siamo pronti. E non ci faremo sopraffare. Non saremo messi a tacere. Non ci faremo scoraggiare. Non ci stancheremo, e non alzeremo le mani; ci rimboccheremo le maniche”.
Kelly ha aggiunto: “Per me Stonewall significa forza nei numeri. Ogni volta che metti un sasso su quel muro, diventiamo sempre più forti. E lei, Kamala, ha messo la sua roccia quest’oggi“.
Nel fine settimana Joe Biden ha voluto celebrare la fine del Pride Month, dopo averne festeggiato l’inizio con tanto di storico party alla Casa Bianca, cinguettando: “L‘amore è amore. Nessuno dovrebbe subire discriminazioni a causa di chi è o di chi ama. Il Congresso deve approvare l’Equality Act. È ora di codificare le protezioni per la comunità LGBTQI+”.
L’Equality Act è un provvedimento contro ogni tipo di discriminazione che estenderebbe le protezioni dei diritti civili alle persone Lgbt in tutti gli Stati d’America. Il disegno di legge, che andrebbe ad ampliare il Civil Rights Act del 1964, includendo l’identità di genere e l’orientamento sessuale tra le categorie protette dalla discriminazione a livello federale, coinvolgerebbe protezioni che riguardano il lavoro, richieste di prestiti, istruzione, alloggi pubblici. Questo vuol dire che gli enti religiosi non potranno più discriminare le persone LGBT, così come qualunque ente che fornisca beni o servizi.
Approvato alla Camera nel 2021, è ancora in attesa del via libera del Senato.
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