75enne ex magistrato nonché procuratore aggiunto di Venezia, Carlo Nordio, appena eletto deputato grazie a Fratelli d’Italia, è stato proposto da Giorgia Meloni al presidente della Repubblica Sergio Mattarella come nuovo ministro della giustizia. Un “tecnico” in un ministero di peso, per la gioia di Silvio Berlusconi che sognava Maria Elisabetta Alberti Casellati in via Arenula, da sempre vicino alle battaglie giuridiche della destra italiana. Proprio Nordio era stato il candidato alla presidenza della Repubblica di Fratelli d’Italia. Proprio Nordio fu portato in commissione giustizia al Senato per contrastare il DDL Zan, con parole sconcertanti che è doveroso ricordare.
“Quando si parla di orientamento sessuale si dà una definizione spuria estremamente ambigua che minaccia di ritorcersi contro le intenzioni del legislatore“, disse Nordio, che poi cedette ad un esempio inaccettabile. “Se una persona dicesse “io i pedofili li metterei tutti al muro”, sarebbe incriminabile in base al ddl Zan, perché la pedofilia è un orientamento sessuale. È un orientamento perverso, ma noi sappiamo che non c’è nulla di più volatile della concezione del sesso che noi abbiamo“.
Peccato che la pedofilia non sia un orientamento sessuale, a differenza dell’omosessualità, bensì una devianza (parafilia), che nel momento in cui si concretizza in atto sessuale diventa reato, punibile con una pena da 5 a 10 anni di carcere. L’esempio portato da Nordio in commissione giustizia al Senato fu di una gratuità nonché pericolosità devastante, avendo fatto tornare a galla l’inammissibile paragone tra pedofilia e omosessualità, a lungo cavalcato dalla destra più omotransfobica.
Nel 2016, a IlMattino, Nordio criticò anche il matrimonio egualitario e le adozioni per le coppie dello stesso sesso. “Per migliaia di anni, in tutte le latitudini e in tutte le civiltà, l’officio educativo è stato affidato (laddove possibile) a padre e madre“, disse l’ex magistrato, per poi proseguire. “Secondo. La nostra Costituzione all’articolo 29 definisce la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio, e all’articolo 30 disciplina la paternità e la sua ricerca (a proposito: ma credete veramente che Togliatti e Terracini, per non parlare di De Gasperi e Saragat, potessero lontanamente pensare a un’adozione da parte di gay?). Terzo. Nella tradizione culturale laico-illuministica ogni forma educativa diversa da quella impartita dalla famiglia tradizionale è stata sempre guardata con sospetto e sarcasmo, anche quando proveniva da filosofi come Platone, Campanella e Rousseau. Bene. Se queste tre proposizioni sono vere, e credo sia difficile contestarle, vale la pena di innestare una sorta di guerra di religione su un argomento che andrebbe trattato con rigore etico e soprattutto logico? Non solo per la doverosa attenzione alle aspettative degli aspiranti genitori, ma anche per la riverente cura degli interessi di chi, nascituro o bambino, oggi non si può pronunciare“.
Carlo Nordio è oggi diventato nuovo ministro della giustizia.
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