Svolta a Milano, il Tribunale dice sì alle registrazioni di due mamme, no a quelle di due papà

"È una notizia importantissima che ci ridà fiducia dopo i fatti di Padova" afferma Alessia Crocini, presidente di Famiglie Arcobaleno.

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famiglie arcobaleno
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Il tribunale di Milano ha ritenuto ammissibile l’annullamento dell’atto di nascita relativo a un bambino nato all’estero attraverso la gestazione per altri, proposto dalla procura, per poi respingere gli stessi ricorsi alle trascrizioni che riguardano tre coppie di donne che avevano fatto ricorso alla procreazione medicalmente assistita. Netto quindi il distinguo tra coppie di mamme e coppie di papà.

Differenze tra Gestazione per Altri e Procreazione Medicalmente Assistita >

I giudici hanno annullato l’atto di nascita formato all’estero di un minore nato da maternità surrogata riportante l’indicazione sia del genitore biologico sia del genitore intenzionale, perché la trascrizione è “avvenuta in violazione della normativa vigente che, vietando il ricorso alla maternità surrogata, vieta altresì la trascrizione dell’atto di nascita”. A detta del tribunale, il “procedimento di adozione in casi particolari“, ovvero la famigerata stepchild adoption stralciata dalla legge sulle unioni civili, “è in grado di garantire al minore pieno riconoscimento dello status di figlio e dei relativi diritti e al genitore d’intenzione pienezza della titolarità e dell’esercizio della responsabilità genitoriale”.

Guida alla stepchild adoption, a cura di Rete Lenford >

Assai diverso il caso delle tre coppie di mamme che hanno avuto un figlio attraverso la fecondazione assistita. In questo caso l’annullamento della trascrizione non può essere realizzato attraverso il procedimento di rettificazione, perché è necessaria l’instaurazione di una vera e propria azione volta alla rimozione dello stato di figlio. “L’ufficiale dello Stato civile può rifiutare di accettare una dichiarazione di riconoscimento del figlio, ma una volta che la dichiarazione sia stata accettata – anche se per compiacenza, per errore o in violazione della legge – e sia stata annotata in calce all’atto di nascita del minore, il riconoscimento effettuato non potrà essere contestato e quindi rimosso attraverso rettificazione”.

Il Tribunale di Milano conferma quello che come giuristi esperti in queste tematiche sostenevamo già da tempo: la genitorialità di un minore, in base ai principi del nostro ordinamento, non si può cancellare con un colpo di spugna come pretende il governo e come pretendono di fare alcune procure, ma serve un’azione di stato che ha modalità e termini molto stringenti. Sono sicuro che anche il Tribunale di Padova confermerà questa strada e saranno respinti tutti e 33 i ricorsi illegittimamente presentati dalla Procura della città veneta“, ha precisato Michele Giarratano, avvocato di una delle coppie di madri coinvolte, a LaRepubblica.

Le famiglie omogenitoriali e i loro avvocati continuano a reiterare la proposta e la necessità di un riconoscimento. Ora la materia è in divenire, la ministra Roccella ha fatto delle aperture sul fatto che coloro che hanno già avuto la registrazione possano avere una sanatoria. Questo non accontenta le famiglie“, ha ribadito oggi il sindaco Giuseppe Sala a margine della cerimonia per l’anniversario della Guardia di Finanza. “Ne voglio parlare con il prefetto in questi giorni. Abbiamo le famiglie che ci chiedono risposte. Milano in se non può fare nulla ma può essere propositiva”.

“Serve un’azione di stato a tutela del supremo interesse del minore, un’azione più stringente e di garanzia che interviene sullo stato di figli e figlie“, hanno replicato da Famiglie Arcobaleno. “Il Tribunale di Milano con queste sentenze traccia una strada importante che ci auguriamo possa essere percorsa e seguita anche dal Tribunale di Padova. Purtroppo lo stesso non è avvenuto per il caso di trascrizione di atto di nascita con due papà, ai quali viene indicata la strada dell’adozione in casi particolari, che tuttavia non assicura tutele equivalenti“.

È una notizia importantissima che ci ridà fiducia dopo i fatti di Padova“, afferma Alessia Crocini, presidente di Famiglie Arcobaleno, facendo riferimento alle 33 famiglie arcobaleno cancellate dalla procura veneta.

Siamo sempre costretti a difenderci nelle sedi giudiziarie per farci riconoscere quanto dovrebbe essere riconosciuto ai nostri figli e alle nostre figlie da una legge nazionale. Ma siamo certə, e queste sentenze lo confermano, di essere sulla strada giusta. Di certo non ci fermeremo, come ogni genitore sa, continueremo a lottare fino a che ogni bambino e ogni bambina con due mamme o due papà in Italia abbia riconosciuti gli stessi diritti di ogni altr* bambin*. Ci aspettiamo che da Padova arrivino le stesse conclusioni che sono poi esclusivamente a salvaguardia e garanzia del supremo interesse dei e delle minori“.

La ministra per le pari opportunità Roccella ha ieri ipotizzato una “sanatoria per bambini nati con la surrogata”, suscitatando la sdegnata reazione di Famiglie Arcobaleno, mentre Rete Lenford ha lanciato la campagna #AffermazioneCostituzionale, confermando che sosterrà tutte le spese relative alla difesa in giudizio – in ogni fase, in ogni grado e dinanzi a qualsiasi Autorità italiana o sovranazionale – di tutte le coppie destinatarie di impugnazione da parte della Procura del riconoscimento di figli* da parte della mamma intenzionale.

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