Da una settimana di nuovo in radio con il tormentone Easy on Me, Adele si è abbattuta come un ciclone sulle classifiche di mezzo mondo, con il pezzo che ha da subito infranto record su Spotify e Amazon Music e il video musicale diretto da Xavier Dolan in grado di macinare visualizzazioni alla velocità della luce. Dopo sei anni di silenzio la cantante inglese tornerà presto nei negozi con 30, suo 4° disco di inediti, dopo aver divorziato, avuto un figlio, trasformato il proprio corpo e ritrovato l’amore al fianco di Rich Paul, 39enne procuratore sportivo del cestista LeBron James e di altri giocatori NBA.
Intervistata dalla rivista Shanghai, Adele ha voluto ringraziare la comunità LGBT internazionale, che le è sempre stata vicina sin dal suo esordio con 19.
Da sempre le persone con cui mi capisco all’istante sono omosessuali. I legami che ho sviluppato con i miei amici gay sono molto forti, e grazie a loro sono diventata spericolata, senza avere paura di nulla. È meraviglioso aver esteso questi legami all’intera comunità gay, il che mi fa sentire la loro lealtà in ogni momento. Ed è chiaro che il supporto ha anche a che fare con quanto ai gay piacciano le voci potenti come la mia [ride].
Impossibile darle torto, per un’Adele che ha attinto dalla rottura del proprio matrimonio per scrivere il nuovo disco: “Le mie relazioni mi consumano sia quando funzionano meravigliosamente sia quando falliscono e diventano un’esperienza devastante. Sono cresciuta ascoltando e amando artisti che hanno saputo estrarre qualcosa di bello dal loro dolore, e suppongo che sia qualcosa che mi è rimasto e che ha segnato il mio modo di comporre”.
Incredibile ma vero, Adele non si è “mai considerata una cantante particolarmente brava“, per quanto sia da tutti etichettata come una delle più riconoscibili e straordinarie voci al mondo. “Mi colpisce sempre una sorta di insoddisfazione, non c’è momento in cui non pensi che avrei potuto fare di meglio. Immagino che se non ho un concetto migliore di me stessa è perché la mia interprete preferita è Etta James, che ha alzato l’asticella con la sua enorme forza e carisma. Ho iniziato a prendere sul serio la mia voce quando ho firmato il mio contratto discografico nell’estate del 2006, anche se all’epoca non riuscivo a capire che c’erano persone disposte a investire tempo e denaro su di me. Tutto ciò che ha a che fare con la mia musica viene naturale. Non pianifico mai niente, mi lascio trasportare, perché i sentimenti sono ciò che guidano. Però è vero che li razionalizzo, penso molto alle cose che sento, e forse è per questo che trasmetto una maturità che per l’età forse non mi corrisponde“.
Anche perché Adele, fan sfegatata delle Spice Girls, è in realtà pop nell’anima. “Sono una drogata di pop! Sono cresciuto ascoltando la Top40 giorno e notte, e da bambino adoravo le Spice Girls e i Backstreet Boys. Inoltre, non c’è fine settimana che non canti una divertente canzone pop al karaoke“. Ma un futuro negli stadi, con tour faraonici da popstar alla Beyoncé o Madonna, non è da Adele: “Amo gli show colossali, ma solo quando gli artisti mettono in scena un vero spettacolo, con cambi di costume, coreografie e un sacco di lustrini. Ma non credo di poter fare qualcosa di simile, almeno per il momento. E la musica che faccio arriva molto di più in luoghi più trattenuti. Anche se non sai mai cosa può succedere“.
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