In Afghanistan i talebani hanno una “Kill List” per identificare e uccidere le persone LGBT del Paese. A denunciarlo pubblicamente la Rainbow Railroad, ente canadese che ha ricevuto ben 700 richieste d’aiuto in pochi mesi dal Paese tornato in mano ai talebani. L’organizzazione benefica, nata nel 2006 per aiutare le persone LGBTQ in pericolo nei loro paesi d’origine a trovare rifugio e sicurezza altrove, ha contribuito a portare nel Regno Unito 29 afgani LGBTQ lo scorso weekend.
Il direttore esecutivo di Rainbow Railroad, Kimahli Powell, ha sottolineato come i talebani abbiano utilizzato il caos nato dal ritiro delle truppe USA dal Paese per dar vita a queste liste della morte. Parlando al telefono con France 24, Powell ha definito questo momento specifico come “particolarmente spaventoso” per la comunità LGBTQ afgana, aggiungendo: “Ora sappiamo per certo che i talebani hanno una “lista delle uccisioni” che identifica le persone LGBTQI+”. Una lista, denuncia Powell, che potrebbe essere nata attraverso una fuga di dati, trafugati da enti come Rainbow Railroad che lavorano in Afghanistan per aiutare la comunità LGBT locale. “Ci sono privati cittadini che vorrebbero aiutare. Ma per quanto riguarda le organizzazioni LGBTQ, ci siamo solo noi. Posso garantirvi già in questo momento che il numero di richieste che riceveremo quest’anno aumenterà”, ha continuato Powell. Nel 2021 sono già arrivate 700 richieste di aiuto dall’Afghanistan, con almeno 200 “di evacuazione immediata”. Di solito Rainbow Railroad riceve 4.000 richieste di aiuto all’anno da tutto il mondo.
Powell ha denunciato quanto accaduto ad un uomo che stavano cercando di aiutare, perquisito dai talebani che lo hanno brutalmente picchiato, per poi bruciare il suo passaporto. La Rainbow Railroad sta ancora cercando di metterlo in salvo, ma il lavoro di evacuazione si è fatto “infinitamente più difficile”. La drammatica situazione afgana non trova più eco tra i telegiornali e quotidiani d’Italia, ma la comunità LGBT è quotidianamente perseguitata.
Poche settimane fa abbiamo riportato 10 storie di omotransfobia talebana, dopo aver raccolto l’appello del professor Ahmad Qais Munhazim, che ha chiesto alla comunità LGBT tricolore di “salvare queste persone”. Perché la caccia agli omosessuali, in Afghanistan, prosegue nell’indifferenza generale.
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