Nella giornata del TDOR, viene alla luce una storia di ordinaria transfobia. L’ennesima. La protagonista di quest’odio è Alessia, ragazza transgender, che vive a Altavilla Irpina (Avellino). La sua storia è stata raccontata nell’ultima puntata de Le Iene. Da tempo, Alessia è vittima di attacchi e minacce da parte della vicina di casa, una 53enne che le sta rendendo la vita un inferno.
Vladimir Luxuria e Nicolò De Devitiis (dal 2014 una “iena” del noto programma televisivo di Italia 1) sono andati a trovare la ragazza, con l’intento di fermare questi vili attacchi mossi solo dall’odio e dall’ignoranza.
La storia di Alessia e la sua vita d’inferno come ragazza transgender
Alessia è una ragazza transgender di 17 anni. Nata come Alessio, si è sentita sempre una donna. Ma questo non è andato giù alla vicina di casa:
Fin da piccola mi sentivo donna, l’ho scoperto tramite la mia sessuologa e sto facendo un percorso al policlinico a Napoli.
Da quando lo ha scoperto, la vicina si è mostrata per quello che è veramente: un’omofoba.
È un’omofoba, mi perseguita e mi insulta. Vengo anche ricoperta di sputi.
Tutti gli attacchi contro la ragazza transgender sono documentati da un video. Ad esempio, ha filmato il momento in cui la vicina le passa accanto in auto, abbassando il finestrino e lanciandole uno sputo.
Gli insulti e le minacce
Oltre alle offese, la vicina di casa invia costantemente messaggi offensivi tramite i social. “Ti dovresti suicidare, ricch*one” oppure “Ti devo togliere dalla terra, ricch*one di m*rda schifoso“. Da quando era bambina, la vicina di casa 53enne non ha mai perso occasione di attaccare Alessia, con insulti sempre più pesanti, dal semplice “gay” a “Ecco la trans che sta andando a prostituirsi“. In uno, la foto di una bottiglia di acido muriatico, con la minaccia di sfregiarle il viso.
A breve muori sfregiato, pagherai tutto il male ric***one.
Ma anche foto di lapidi con la foto e il nome della ragazza, oppure lunghi testi in cui le augura di morire. E le già citate minacce, in cui prevede un attacco.
Questo inferno senza uscita ha portato anche a una lite tra Alessia e la vicina, coinvolgendo anche la famiglia della ragazza transgender. I soliti insulti, poi la lite fisica, tra la donna, Alessia, sua mamma e sua zia. Uno scontro violento, che col senno di poi è solo da condannare, come dice la madre “l’istinto di proteggerla (Alessia) è stato più forte di noi“.
L’intervento di Vladimir Luxuria
Vladimir Luxuria ha rivisto in Alessia il suo passato da ragazza transgender:
Quando sento di questi episodi, è come se mi riportasse indietro alla mia adolescenza. […] Mi entivo sola perché non se ne parlava, e quindi o dovevo prendere gli insulti e le botte e poi starmi zitta. E se mamma mi chiedeva “cos’è quella ferita” io dovevo dire che ero caduta.
Luxuria racconta anche che ha cercato di reprimere la sua femminilità, di essere il ragazzo che appariva. Ma si sentiva una persona peggiore.
Dopo l’incontro con Alessia, Vladimir e Nicolò De Devitiis sono andati a far visita alla vicina.
Volevo sapere se l’acido muriatico serve per disincrostare il bagno o per minacciare le persone di sfigurarle.
Così inizia l’incontro la donna, che afferma di non aver mai scritto nulla. “Ma è stato lui a entrare nel mio profilo”. Tra lacrime e voce rotta, la vicina transfobica si arrampica sugli specchi, cercando di passare per la vittima. Un video dove sputa ad Alessia? Mai successo. Gi insulti, l’ultimo di quella stessa notte? Mai avvenuto, il profilo è stato hackerato dalla ragazza transgender.
Alla fine la donna scoppia in lacrime e minaccia di farsi del male con un coltello da cucina. E alla fine, ristabilita la calma, saltano fuori delle medicine. La vicina da la colpa alle medicine che ha preso la notte prima, forse ha esagerato. E ha scritto dei messaggi che non ricorda nemmeno.
Insomma, alla fine, si comprende che questa donna sta male, medicine o meno. E Vladimir cerca per l’ultima volta di farla ragionare:
Visto che tu ci hai detto che fai delle cose e poi dopo non te le ricordi, non ne sei consapevole, il nostro consiglio è di trovare una persona che ti può aiutare. Noi ci siamo, se hai bisogno di aiuto abbiamo i contatti. Ti possiamo dare una mano a risolvere questo problema di doppia personalità.
Una drammatica storia di ordinaria transfobia nell’Italia del 2020.
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