Pare che gli uomini siano consci della rovinosa caduta del pianeta Terra. Forse non vogliono ammetterlo e si arrovellano tra conferenze sul clima e nuove fonti di energia, ma dentro già sanno che il tempo è agli sgoccioli. Così cercano un altrove, altro mito fondativo della natura umana, che stavolta non è una configurazione religiosa. No, quella l’abbiamo persa per sempre, resta nelle menti dei pochi che oggi assomigliano a una specie protetta.
L’altrove è reale, tattile. Oppure virtuale, quindi ormai, pur sempre reale.
Elon Musk e Jeff Bezos, il cui patrimonio, sommato, supera forse la BCE, come due infanti tentano di accaparrarsi un primo appartamento su Marte, chissà se anche lì fiorirà l’aspidistra; Grimes, di tutta risposta e un po’ beffandosi dell’ex marito, vuole colonizzare una Luna di Giove con una comunità lesbica. Ma questi neo-conquistadores appaiono gretti e grotteschi, multimiliardari con la bava alla bocca per un pezzo di terra rossa; tutto troppo materiale, troppo fisico.
Ecco che spuntano mondi di diversa natura, virtuali. Pronti a soddisfare la mania dell’effimero e del concettuale che tanto piace alle élite che i gusti li dettano. Lo so, vogliamo credere in un mondo più inclusivo e più giusto, ma rassegnatevi sarà sempre così. Al diavolo allora un monolocale soppalcato su Urano, noi vogliamo un loft con terrazzo nel metaverso.
Una dimensione che sembra uscita dalla penna di Philip K. Dick o Isaac Asimov – generazione di scrittori sottovalutata, ma che ha predetto quello in cui oggi siamo immersi – e che rappresenta la nuova frontiera d’investimento per il mercato globale.
Come spesso accade, la moda – onnivora e bulimica qual è – ha fagocitato questo linguaggio, trasformandolo in tendenza. Ma si sa, la desiderabilità nasce proprio così e il fashion system ha da sempre il compito di rendere cool e acquistabile qualsiasi cosa, ciclicamente; anche la borsa in polipropilene dell’Ikea.
Un esempio è Bangkok Naughty Boo: capelli al neon, pelle praticamente perfetta, androgin* e decisamente eccentric*, è il primo cyber influencer in Thailandia e il prim* cyber influencer non binario.
“Sono tailandese ma dallo spirito globale, sono stato creat* durante l’inizio della pandemia e avrò per sempre diciassette anni”, afferma nel video di presentazione.
Bangkok Naughty Boo è stato creat* da un team di sei persone. Hanno partecipato al progetto la community IWANNABANGKOK e lo stilista Adisak Jirasakkasem, per la parte visiva e iconografica e Shapes Shifte, per il lavoro tecnico e di post-produzione.
“L’Asia sarà il terreno più fertile nel settore degli influencer virtuali. La Generazione Z è il più grande gruppo di utenti di internet in Asia ed è una generazione digitalmente esperta che ha molta familiarità con i social media e tutto ciò che è virtuale”, ha spiegato l’esperto di marketing Nick Baklanov all’agenzia AFP di Bangkok. Secondo cui, inoltre, il numero di influencer virtuali è più che triplicato, arrivando a 130 in due anni.
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