Barbie continua a terrorizzare chiunque. Dai maschi esperti di cinema a Vladimir Putin.
Il film del 2023 – che si porta a casa 3,5 milioni di dollari al box office americano e 625 milioni di dollari sul piano nazionale – non piace alla Russia: per Putin promuove una visione di mascolinità e femminilità che non rappresenta i valori del paese, unito a quel sapore di propaganda LGBTQIA+ che fatica a digerire (solo quest’anno, la Duma di Stato ha adottato un disegno di legge che vieta il “cambio di sesso”).
Ma alla fine la bambola più famosa del mondo è arrivata anche nelle sale cinematografiche russe: ai trailer o i banner promozionali, Putin ha preferito anticipare la visione con un documentario patriottico di quindici minuti, proiettato ancora prima che la gente entri in sala con il gentile reminder di ribadire i grandi valori russi, a scanso di equivoci.
Nella versione russa del film durante il folgorante numero musicale I’m Just Ken, Putin viene offuscato anche il terribile bacio sulla guancia che i due Ken danno al Ken protagonista, tra un passo di danza e l’altro. Una frazione di secondi impercettibile, che a malapena passa la scala Kinsey, ma sufficiente per non far dormire la notte l’estrema destra.
Come spiega Cecilia Sala su la7, un modus operandi che va a braccetto con le parole dell’Anti-Barbie’ Maria Butina – deputata della DUMA, che durante la sua campagna politica ha invitato a comprare solo bambole russe – e la retorica di Kirill, patriarca di Mosca che ha coperto l’operazione militare di Putin in Ucraina, come una guerra contro la ‘lobby gay’.
La Russia non è l’unica a non tollerare Barbie: l’hanno bandito in Kuwait, il Libano l’ha accusato di promuovere omosessualità, e per i repubblicani il politico Justin Trudeau sarebbe diventato gay dopo averlo visto in sala insieme al figlio. Kent Christmas, predicatore cristiano del Tennesse, ancora prima di vederlo aveva già previsto che fosse un veicolo pieno di “transessuali, transgender e omosessualità”.
Stando ad un rapporto shock delle Nazioni Unite, il film ha risvegliato i peggiori retaggi culturali della nostra società, ancora poco pronta a parlare di femminismo sullo schermo. Anche nella sua forma più scanzonata e leggera.
Immagine in evidenza: Midjourney/AEH1991
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