E alla fine arrivò il gran giorno, quello dell’uscita in sala di Black Panther: Wakanda Forever, sequel del cinecomic che nel 2018 riuscì ad incassare 1,346,913,161 dollari, 700 dei quali solo negli USA, e vincere ben 3 premi Oscar.
Perso Chadwick Boseman, deceduto nel 2020 a causa di un tumore al colon, Black Panther 2 poggia sulle spalle della 29enne Letitia Wright, sorella di T’Challa che torna negli abiti di Shuri. Al suo fianco la Regina Ramonda (Angela Bassett), M’Baku (Winston Duke), Okoye (Danai Gurira) e le Dora Milaje (tra cui Ayo, interpretata da Florence Kasumba), tutti chiamati a lottare per proteggere la loro nazione dalle invadenti potenze mondiali dopo la morte del Re. Mentre gli abitanti del Wakanda cercano di comprendere il prossimo capitolo della loro storia, gli eroi devono riunirsi con l’aiuto di War Dog Nakia (Lupita Nyong’o) e di Everett Ross (Martin Freeman), forgiando un nuovo percorso per il regno del Wakanda.
Nell’ultimo anno si è più volte parlato di una possibile storia d’amore lesbica tra la new entry Michaela Coel e Florence Kasumba. La prima, esplosa nel 2020 con la folgorante serie I May Destroy You, interpreta Aneka, istruttrice delle Dora Milaje, squadrone di donne guerriere d’élite che ha giurato di proteggere Wakanda. Nei fumetti, Aneka è sentimentalmente coinvolta con un altro membro della Dora Milaje, Ayo per l’appunto, fino ad oggi interpretata da Florence Kasumba in quattro progetti MCU: Captain America: Civil War (2016), Black Panther (2018), Avengers: Infinity. Guerra (2018) e The Falcon and the Winter Soldier (2021).
Lo scorso luglio era stato confermato che l’Aneka di Michaela Coel sarebbe stata una guerriera queer, con la diretta interessata che dalle pagine di Vogue si era detta “orgogliosa” di poter interpretare un personaggio dichiaratamente LGBTQI+, da far vedere al suo omotransfobico Ghana.
Peccato che nel deludente sequel di Ryan Coogler (inatteso mix tra Avatar e Aquaman) Michaela Coel e Florence Kasumba non interagiscano praticamente mai. Su 161 minuti di pellicola, la loro ‘storia d’amore’ viene rappresentata per 2 secondi. Letteralmente 2 secondi. Un’unica fugace scena sul finale, in cui Aneka chiama Ayo “amore mio“. Una bacia l’altra sulla testa, neanche in bocca come più volte visto nei fumetti. E stop. Fino a quel momento non si era mai percepito alcun legame, alcun interesse e/o attrazione. Il nulla. Un’interazione talmente breve che basterebbe distrarsi per un attimo, guardando l’orologio o sbadigliando, per perdersela completamente. I timori della vigilia, legati ad una Marvel ancora tanto, troppo tiepida nella rappresentazione LGBTQI+ all’interno dell’Universo cinematografico dello studios, sono stati quindi confermati.
Così come accaduto in Thor: Love and Thunder, che ha deluso i fan per il poco spazio dato alla queerness di Valchiria, e ancor prima con il bisessuale Loki. Allo stesso strombazzato Phastos di Eternals, primo supereroe dichiaratamente gay con tanto di marito e figlio, è stata concessa un’unica scena “in famiglia”.
Eppure Kevin Feige, presidente Marvel, da anni promette una maggiore inclusione. Anche la vicepresidente della produzione Marvel, Victoria Alonso, aveva recentemente garantito una rappresentazione sempre più queer, via Variety. “Ci vuole tempo, abbiamo così tante storie da raccontare. Non stiamo cambiando nulla. Stiamo solo mostrando al mondo chi sono queste persone, chi sono questi personaggi”. “Ci sono molte cose in arrivo che penso saranno rappresentative del mondo di oggi. Faremo del nostro meglio per cercare di rappresentare tutti costantemente“.
Possibilmente per più di due secondi?
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