Il caso di Luca Morisi non accenna a sgonfiarsi, anzi emergono ulteriori dettagli e ricostruzioni inedite che gettano sfumature in parte diverse sulla vicenda o quantomeno sulla meccanica della stessa.
Dagli scoop di Corriere e Repubblica, che nelle ore immediatamente successive allo scoppio dello scandalo sono riusciti a rintracciare ed intervistare uno dei due presunti escort, nome di battesimo P., sembrava che il ragazzo di origine Rumena si fosse rifugiato nel suo paese, presso la propria famiglia per sfuggire ai media e alle conseguenze dei fatti di Belfiore.
In realtà Gay.it è venuto in possesso di alcuni immagini che svelerebbero un’altra verità: il ragazzo si troverebbe a Dubai, o almeno a Dubai sono state realizzate le foto che ha postato sui social negli ultimi giorni.
Nelle immagini si vede il ragazzo prendere il sole in una terrazza di un hotel, in abbigliamento tipicamente arabeggiante ad una cena, e tutto sembra confermare che si troverebbe effettivamente negli Emirati.
In precedenza, il suo feed riporta effettivamente invece una presenza in Romania tra metà agosto e inizio settembre. Se questo non dimostra niente, e nessuno può dedurre qualcosa sul suo stato emotivo, di sicuro è un’incongruenza rispetto a quanto dichiarato ai giornali.
Inoltre, la sua versione sui motivi per cui sono stati chiamati i carabinieri in quel Ferragosto nella campagna Veronese, mostra alcune contraddizioni.
Secondo quanto riportato da Repubblica e da alcuni testimoni, l’intervento delle forze di polizia sarebbe stato richiesto dal ragazzo non per un malore, bensì per denunciare un ipotetico furto avvenuto proprio nella casa di Morisi, e ciò sarebbe dimostrato dai tabulati telefonici.
In realtà si tratterebbe non tanto di furto, ma del mancato pagamento dei due escort da parte di Morisi di una parte del compenso pattuito – secondo la versione dei ragazzi-, oppure il rifiuto, da parte di Morisi stesso, di cedere alla richiesta di un compenso più alto sotto la minaccia di ritorsioni.
Insomma, un ricatto, che potrebbe essere sorto quando i due si sono resi conto che il loro cliente era un personaggio molto in vista.
Resta ancora l’ambiguità sulla presenza del quarto uomo, “il cinquantenne”, come definito dai testimoni. Esiste davvero o no?
Nelle prossime ore è altamente probabile che emergano nuovi elementi.
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Una cosa è certa . i " servizi" , quando vogliono avvantaggiare una parte politica , lavorano in maniera egregia ! Forse lo sgranare rosari non sempre aiuta.