La Federcalcio inglese indagherà su un coro omofobo intonato nei confronti dell’allenatore dell’Everton Frank Lampard, ex stella del Chelsea. Il 6 gennaio scorso, Manchester United ed Everton FC si sono affrontate nel terzo turno della FA Cup. Nel secondo tempo alcuni tifosi del Manchester hanno cantato “Chelsea rent boy”, coro tristemente celebre negli stadi britannici perché più e più volte piovuto dagli spalti.
Un “rent boy”, nello ‘slang’ inglese, è un giovane che si prostituisce. Nella cultura inglese è da sempre associato all’area del West End di Londra, in cui rientra anche Chelsea. Tra gli anni ’60 e ’70 molti giovani uomini trasferitisi nella capitale si prostituivano per arrivare a fine mese. Il distretto di Earls Court, a Chelsea, ospitava molti locali ‘gay friendly’. Negli ultimi tre decenni il coro “Chelsea rent boy” è diventato un insulto omofobo. L’allenatore dell’Everton Lampard, come detto, è stato a lungo un giocatore del Chelsea.
Il giorno dopo la partita, il Machester United ha rilasciato una dichiarazione in cui ha pubblicamente criticato i propri fan per il comportamento offensivo.
“L’omofobia, come tutte le forme di discriminazione, non ha posto nel calcio. Il Manchester United è orgoglioso dei propri fan e del lavoro che abbiamo svolto per ridurre i casi di omofobia. Continueremo a fare campagne per l’inclusività e ad affrontare gli abusi discriminatori, sia all’interno degli stadi che online. Ciò include lavorare con gruppi di tifosi per educarli sullle offese causata da linguaggio discriminatorio“.
A seguito della dichiarazione del Manchester, la FA ha annunciato di voler collaborare con il Crown Prosecution Service per indagare sull’incidente omofobo.
“Condanniamo fermamente l’uso del termine ‘Rent Boy’ e siamo determinati a eliminarlo dal nostro sport. Continuiamo a lavorare a stretto contatto con il Crown Prosecution Service, così come con la Football Policing Unit del Regno Unito, in relazione all’uso di questo termine. Siamo fermamente contrari a tutte le forme di discriminazione e ci stiamo impegnando per garantire che il nostro calcio sia un ambiente sicuro per tutti, che abbracci veramente la diversità e metta in discussione comportamenti odiosi sia dentro che fuori dal campo“.
In risposta al sostegno della FA e del Manchester, l’Everton ha dichiarato a Reuters: “Il club ha una politica di tolleranza zero su tutte le forme di discriminazione e accoglie con favore le dichiarazioni della FA e del Manchester United”.
Negli ultimi anni, alcune delle squadre di calcio più famose della Premier League, come Liverpool, Tottenham e Leeds, hanno condannato il coro “Chelsea Rent Boy“.
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