Il governo Meloni corre sempre più spedito al cospetto del DDL Varchi, già approvato alla Camera e ora in attesa del bis al Senato. Il disegno di legge punta ad etichettare la gestazione per altri “reato universale”, pur essendo già illegale in Italia ma soprattutto ampiamente legale e regolamentata in altri Paesi.
Nella giornata di ieri la presidente di Famiglie Arcobaleno Alessia Crocini è stata audita presso la commissione Giustizia del Senato in merito proprio al DDL Varchi. Crocini, al cospetto di esponenti di centrodestra che da anni criminalizzano la GPA, ha sottolineato quanto la narrazione sulla cosiddetta “maternità surrogata” si sia intossicata e acuita a partire dal 2015, durante la discussione per la legge sulle unioni civili. E non è un caso.
Quello che questa legge e chi la vuole approvare continua però a ignorare sono i figli e le figlie nat* grazie a questi percorsi.
“Non solo la narrazione che riguarda i percorsi di GPA è infarcita di luoghi comuni, invenzioni, e propaganda che potremmo tranquillamente definire omofoba ma non tiene mai minimamente conto del fatto che bambin* e ragazz* nat* grazie a quei percorsi vivono già a migliaia nel nostro paese”, ha sottolineato Crocini, per poi aggiungere.
“Vanno a scuola, entrano negli studi pediatrici, praticano sport, frequentano corsi, parchi, oratori e parrocchie. Sono essere umani in carne, ossa, occhi e orecchie. Hanno occhi per vedere le affissioni dei cosiddetti “provita” che li rappresentano nudi, seduti in un carrello della spesa con un codice a barre stampato sul petto, o fatti a pezzi e rinchiusi in un barattolo di vetro. Hanno orecchie per ascoltare il dibattito che dal 2015 li definisce: merce, oggetti di compravendita, corpi del reato, prodotti di un capriccio egoista dei loro genitori. Ma sapete davvero chi sono i bambini e i ragazzi le cui stesse vite questa legge vuole criminalizzare? Li avete mai incontrati? Avreste il coraggio di parlarci? Di prendere in braccio i più piccoli e scambiare due parole con i più grandi? Potrei continuare per ore a parlarvi di loro, di loro che se sarà approvata questa legge saranno stigmatizzati dal paese di cui vorrebbero essere solo orgogliosi cittadini e cittadine. Un paese che scriverà in una legge che non sono bambini o ragazze come tutti gli altri con sogni, desideri, passioni, caratteristiche, talenti e che un giorno saranno medici, chef, avvocate, attori, impiegati o astronaute ma solo e sempre frutti di un reato, addirittura universale.”
Nelle ultime settimane, nel pieno della campagna elettorale per le europee, Giorgia Meloni ha più volte difeso il DDL Varchi, definendo “l’utero in affitto pratica disumana” e annunciando il suo imminente passaggio al senato. Tutto questo mentre l’Italia precipita sempre più in basso nella classifica dei diritti LGBTI+, e con il Governo Meloni che schiera il nostro paese contro la dichiarazione con cui la presidenza del Belgio aveva invitato l’Unione Europea ad impegnarsi per la tutela dei diritti della comunità LGBTI+.
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