La sindaca uscente di Torino Chiara Appendino ha pubblicamente voluto sostenere la coppia gay di Torino aggredita a Palermo. “Una vigliacca e ignobile violenza quella che hanno subìto. Una violenza che ancora una volta ha un nome: omofobia“, ha scritto sui social la sindaca.
E non solo. Da sempre vicina alla comunità LGBT, Appendino, intervistata su Radio Rai 1, ha ribadito l’urgenza della legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo attualmente ferma al senato.
Il Ddl Zan dev’essere approvato e anche velocemente. Anzi, andava fatto già vent’anni fa. Quando si tratta di questi temi bisogna lavorare da un certo punto di vista culturale con azioni di sensibilizzazione in particolare sui più giovani, ma anche con azioni concrete. Torino è molto avanti. Siamo una delle prime città che ha costruito, con l’aiuto dell’Atc, uno spazio che si chiama To-Housing, dove accogliamo ragazze e ragazzi che in qualche modo vengono mandati via da casa nel momento in cui dichiarano il proprio orientamento sessuale.
Tutto vero, con Appendino che ha rivendicato il suo essere stata “la prima sindaca in Italia a riconoscere i bimbi e le bimbe delle coppie omogenitoriali”. “Bisogna costruire cultura e garantire i diritti“, ha concluso la prima cittadina, non nuova a prese di posizioni tanto nette. Un anno fa celebrò il Pride (“quando si parla di diritti si parla di tutta la comunità, dalla prima all’ultima persona”), dopo aver preso attivamente parte alla sfilata e alla Trans Freedom March.
Inaugurando una panchina rainbow, lo scorso 11 maggio la prima cittadina aveva rimarcato come “la discriminazione di qualcuno corrisponde sempre al privilegio di qualcun altro ed è inaccettabile”.
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