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DDL Zan, consegnate le 500.000 firme a favore: “Non credete alle fake news, basta crimini d’odio”

Alessandro Zan ha invece replicato a Matteo Salvini, che è tornato in tv a diffondere fake news nei confronti del DDL, definendolo ‘divisivo’.

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Una consegna massiccia, simbolica, per dire basta alla disinformazione e chiedere alla politica nazionale di fare in fretta, perché c’è una legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo.

Questa mattina in senato i senatori Alessandra Maiorino, Anna Rossomando, Michela Montevecchi e Francesco Laforgia hanno ricevuto le 500.000 firme a sostegno del DDL Zan, raccolte grazie a petizioni firmate Da’ voce al rispetto, All Out e Change.org.

Martedì ci sarà la prossima commissione giustizia e siamo intenzionati ad ottenere la possibilità di esercitare il nostro ruolo da parlamentare“, hanno sottolineato dalla sala Nassirya di Palazzo Madama, dinanzi ad una Lega che da mesi tiene in ostaggio il DDL in commissione giustizia per mano del presidente Andrea Ostellari, auto-proclamatosi relatore. Lega che si rifiuta di ufficializzare l’elenco delle richieste di audizioni in commissione, come denunciato dal senatore Pd Mirabelli, con l’ipotesi di sbarcare direttamente in senato senza relatore che si fa sempre più fattibile.

Chi si era illuso che la presentazione del ddl Ronzulli significasse che Lega e Cd volessero approvare una legge contro le discriminazioni e la violenza per motivi di genere e sesso oggi ha avuto la prova che non è così“, ha tuonato Mirabelli. “Salvini questa mattina ha detto che questa legge non va fatta, esplicitando che non ci sono margini di mediazione. La destra cercherà ogni strumento per non arrivare all’approvazione del ddl Zan: in Senato siamo arrivati al punto che non riusciamo ad avere l’elenco delle richieste di audizioni in commissione Giustizia. Al presidente Ostellari abbiamo chiesto tempi certi per poter concludere entro giugno audizioni e discussione. Se martedì Ostellari non ci darà queste certezze faremo noi una proposta di calendario e la voteremo”.

Alla conferenza stampa della presentazione delle 500.000 firme hanno partecipato anche Francesco Lepore di Da’ voce al rispetto, Yuri Guaiana di All Out e Fiamma Goretti di Change.org. Alessandra Maiorino, senatrice 5 stelle, ha poi raccontato quanto capitato con un suo collega di partito, un senatore inizialmente contrario al DDL Zan.

Mi sono rivolta a questo collega, che viene ascritto ad un pensiero cattolico. Gli ho chiesto di approfondire sul DDL Zan e farmi sapere. Prima di questa conferenza stampa mi ha mandato un messaggio e mi ha scritto: “Voterò il DDL Zan, chissà cosa mi credevo ci fosse scritto lì dentro. La comunicazione di quel DDL è stata completamente un depistaggio messo in atto per posizionare i partiti, separando chi è di destra e chi è di sinistra. Lo voterò senz’altro”.

“Io credo che anche la giornata di oggi serva a diradare questa cortina fumogena”, ha proseguito Maiorino.Non credete a tutte queste menzogne che vengono messe in giro nei confronti di questo DDL, che è semplicemente un DDL contro i crimini d’odio. E credo che nessuno possa stare dalla parte dell’odio“.

Via social Alessandro Zan ha invece replicato a Matteo Salvini, che è tornato in tv a diffondere fake news nei confronti del DDL, definendolo ‘divisivo’. Termine che Zan, giustamente, non accetta. Il DDL Zan è divisivo solo nella testa di Salvini , che l’ha fatto diventare una contesa politica sulla pelle delle persone discriminate. La verità è che lui una legge contro i crimini d’odio non la vuole, altrimenti voterebbe il testo approvato alla Camera“.

Monica Cirinnà, senatrice Pd, si è invece detta d’accordo con Franco Mirabelli, sottolineando come non si debba “cadere nella trappola di chi vorrebbe farci credere che ci sono margini di trattativa. Semplicemente, non ce ne sono. C’è chi vuole questa legge, e chi non la vuole. E sedersi a un tavolo con chi non la vuole non ha alcun senso. Lo dico in particolare alle colleghe e ai colleghi di IV: alla Camera avete sostenuto e votato questo testo, grazie anche al lavoro e alla tenacia della ministra Bonetti. E con voi c’è una maggioranza solida anche al Senato. Diamo all’Italia una legge necessaria e urgente“.

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