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DDL Zan, una marea arcobaleno inonda Roma e Milano. E non finisce qui (FOTO)

Con poche ore di preavviso migliaia di persone si sono riversate in piazza per contestare quel Senato che ha affossato il DDL Zan, chiedendo diritti e tutele. È mobilitazione nazionale.

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DDL Zan, una marea arcobaleno inonda Roma e Milano. E non finisce qui (FOTO) - DDL Zan Roma e Milano 2 1 - Gay.it

10.000 persone all’Arco della Pace a Milano. Centinaia a Varese. Migliaia a Roma, all’ombra del Colosseo. Il Paese reale è sceso in piazza in massa, organizzandosi in pochissime ore in un freddo giovedì sera di fine ottobre per replicare a quel Senato che mercoledì pomeriggio ha affossato il DDL Zan nascondendosi dietro un passamontagna.

Il centro di Roma, blindatissimo per tutto il fine settimana causa G20, è stato letteralmente preso d’assalto da giovani e giovanissimi, con il movimento LGBT capitolino finalmente riunito, tralasciando per una volta i mille contrasti interni che da sempre lo caratterizzano. L’intera zona Colosseo è stata interdetta al traffico, con camionette della polizia ed un elicottero a monitorare la situazione, mentre il sit-in di protesta, inizialmente pensato come stanziale, si è presto tramutato in marcia, in Pride improvvisato, spontaneo, necessario. Da via San Giovanni in Laterano, gay street della Capitale, migliaia di persone si sono riversate in piazza San Giovanni, chiedendo diritti, rispetto, uno stop alla discriminazione, un parlamento semplicemente più civile. Presenti anche politici, deputati e senatori che negli ultimi mesi hanno combattuto a sostegno del DDL Zan.

Lo schiaffo subito a palazzo Madama è stato forte, doloroso, rumoroso, forse inatteso, ma ha immediatamente dato una straordinaria scossa alla comunità LGBT e a quella parte di Paese che non vuole guardare a Polonia e Ungheria, agli estremisti sovranisti, a Meloni e Salvini, a quell’idea di Italia di stampo medievale che punta costantemente alle divisioni, all’odio nei confronti di qualcuno. Lega e Fratelli d’Italia hanno innegabilmente vinto una battaglia, ma il futuro è oggi ed è già segnato, ben rappresentato dai tantissimi giovani che si sono subito catapultati in strada per esplicitare il proprio sdegno.

La meravigliosa piazza di Milano, illuminata da migliaia di smartphone, rilancia Roma e ribadisce l’urgenza di una legge di civiltà che 154 senatori hanno ammazzato nascondendosi dietro il voto segreto, per poi esultare, applaudire, come se fossero in curva sud allo stadio Olimpico. E non è finita qui, perché dopo Roma, Milano, Vicenza e Cuneo, oggi scenderà in piazza Brescia (piazza Mercato, ore 21), mentre domani, sabato 30 ottobre, toccherà a Padova (Palazzo Moroni, ore 16,30), Palermo (foro Italico, ore 15), Firenze (piazza della Repubblica, ore 16), Mantova (piazza martiri di Belfiore, ore 16), Pesaro (piazzale della Libertà ore 15.30) e Monza (piazza Roma, ore 18,15).

Siamo solo all’inizio. Ci prenderemo tutto quello che ci spetta.

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