Lo scorso fine settimana Matteo Salvini ha dato spettacolo nell’ambito di Lega Fest 2022, Festa provinciale di Verbano Cusio Ossola, a Domodossola, con un comizio elettorale di 54 minuti a dir poco delirante. L’ex ministro dell’interno si è tuffato a capofitto nella prima, storica campagna elettorale estiva d’Italia, con voto tra due mesi esatti dopo la caduta del governo Draghi e la destra nazionale pronta a trasformare in realtà i sondaggi che la danno facile trionfatrice.
Tra i temi all’ordine del giorno l’immigrazione, puntualmente tornata al centro del dibattito al momento di propagandare odio, e ovviamente la comunità LGBTQ+, con il leader leghista tornato a diffondere castronerie, pur di gettare fango.
“Il 25 settembre sono due scelte di vita“, ha intimato Salvini. “Per me, ognuno vive con chi vuole, ama chi vuole, fa l’amore con chi vuole e condivide i suoi sentimento come vuole e dove vuole. A me non interessa se siete eterosessuali, omosessuali, transessuali, pansessuali, LGBTRW, ognuno della sua vita privata fa quello che vuole. Basta che non si tirino in balla i bambini e la mamma rimanga la mamma e il papà rimanga il papà, e la nonna faccia la nonna. Perché il solito pensiero dell’utero in affitto a me fa schifo. La donna non è un utero in affitto. E i bimbi non si comprano su Amazon“.
Parole in libertà senza capo né coda tra gli applausi scroscianti dei presenti. Ricordiamolo: la gestazione per altri in Italia è già illegale. Ma è consentita in molti paesi, dove viene percepita come una tecnologia per condividere felicità. È così impossibile per Salvini pensare che una donna è così padrona del suo corpo da voler liberamente decidere su di esso?
Quindi il leader leghista si è scagliato contro i bambini.
“La famiglia, i valori, le tradizioni, le identità, le radici. Qualcuno ha in testa un mondo senza radici. La tv unica, il teatro unico, il cinema unico, tutto fluido, senza gusto, senza colore. Il 25 settembre sarà una sfida con chi ritiene che il futuro sia senza differenza, colori, origini. Mi ha stupito la notizia che in un asilo, da settembre, i grembiulini dei bimbi saranno gialli. Non più azzurro per i maschietti e il rosa per le femminucce, perché sarà discriminatorio. In un’altra scuola elementare, e anche in una media, non si parlerà più agli alunni con i nomi di battesimo. Quando faranno l’appello non ci saranno più Giorgia, Elena, Matteo, Maria Grazia. No, si farà l’appello per cognome, per non discriminare, perché magari a 7 anni c’è qualche bambino che si sente fluido. Fatemi dire che questo non è futuro, questa è una follia assoluta”.
E anche qui, pioggia di applausi al cospetto di una assoluta assurdità, perché da quando l’uomo inventò la scuola tutti gli appelli in tutte le classi si fanno chiamando per cognome alunni e alunne. La fantomatica “fluidità”, ovviamente, non c’entra niente. Ma la destra nazionale cavalca lo spauracchio del fantomatico “gender” senza far caso neanche a ciò che viene vomitato dai palchi di piazza, con i social in prima fila nello sbertucciare l’ennesima boutade di un leader politico drammaticamente ridicolo, sondaggi alla mano fagocitato dall’alleata Giorgia Meloni e sempre più pericolosamente vicino al governo del Paese.
“Matteo, io ti sono amico, guarda che sono 100 anni che l’appello si fa per cognome, se dici così dimostri di essere un asino, tu e quello a fianco che annuisce”
Non glielo ha detto nessuno.#nonhannounamico#morisitorna pic.twitter.com/vOGroOYhWJ— Luca Bizzarri (@LucaBizzarri) July 25, 2022
Secondo Salvini ci sono scuole dove “si fa l’appello per cognome, per non discriminare, perché magari a sette anni c’è qualche bambino che si sente fluido”.
E nessuno che gli abbia detto “ma che cazzo stai a dì?”
Questa campagna elettorale sta già regalando perle improbabili. pic.twitter.com/o9zhL1LuWC— Charlotte Matteini (@CharlyMatt) July 24, 2022
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Ma che cazzo blatera questo.....so de Roma der 70 so pure frocio ma in tutte le scole m'hanno sempre chiamato per cognome anche perché se me chiamavano Giorgio Maria poi che faceva veniva lui in mio soccorso? A Sarvini ma ripassate n'attimo le meningi ma giusto na lustratina che ne spari de cazzate! E vai a lavorare senza romperci gli zibbidei! Testina!