A volte ritornano, sotto forma di incubo. Nella notte italiana Donald Trump ha confermato il suo ritorno in campo, annunciando la sua candidatura alle elezioni del 2024. Un vero e proprio comizio, quello del tycoon, andato in scena alla convention della National Rifle Association (Nra), organizzazione che agisce in favore dei detentori di armi da fuoco degli Stati Uniti d’America, a qualche centinaio di chilometri da Uvalde, dove pochi giorni fa un 18enne è entrato in una scuola compiendo l’ennesima folle strage, sparando all’impazzata.
“Ci andremo a riprendere quella Casa Bianca che amiamo tanto e renderemo l’America più sicura, più ricca e più grande di sempre“, ha tuonato l’ex presidente, tra gli applausi dei 50.000 presenti. “Se siamo in grado di inviare miliardi in Ucraina possiamo anche fare tutto quello che è necessario per mettere in sicurezza le scuole“, ha continuato Trump, per poi precisare: “Quando sarò presidente per la seconda volta combatterò il male“. Un’autentica minaccia. “L’esistenza del male nel nostro mondo non è un motivo per disarmare i cittadini rispettosi della legge: è una delle ragioni migliori per armarli“, ha proseguito Trump, convinto che la soluzione per evitare ulteriori stragi scolastiche sia quella di armare gli insegnanti: “Non c’è niente di più pericoloso di una zona ‘libera dalle armi'”.
Trump, ovviamente, dovrà superare le primarie repubblicane, per poter ambire ad una 3a campagna presidenziale, dopo la clamorosa vittoria del 2016 contro Hillary Clinton e la sconfitta del 2020 contro Joe Biden. Un ritorno alla Casa Bianca sarebbe un incubo per la comunità LGBTQI* d’America, per 4 anni costretta a dover sopportare il presidente più dichiaratamente omotransfobico di sempre, con quasi 200 attacchi diretti alla nostra comunità in 48 mesi.
In tal senso la campagna elettorale tutta centrata sull’odio a buon mercato è già iniziata. Trump ha promesso che metterà al bando gli atleti trans* a livello nazionale se dovesse vincere le prossime elezioni. “Vieteremo agli uomini di partecipare agli sport femminili”, ha annunciato il tycoon, con l’intero partito Repubblicano ad inseguire i suoi estremismi, con oltre 200 leggi presentate negli ultimi sei mesi tra i 50 Stati d’America. E se Biden appare già pesantemente indebolito, ad appena 18 mesi dal suo insediamento, il partito Democratico dovrà trovare un nome di spicco per contrastare Trump ed un suo eventuale ritorno a Washington. Kamala Harris, attuale vicepresidente degli Stati Uniti d’America, potrebbe riuscire a ‘vendicare’ Hillary, diventando così la prima storica presidente donna d’America?
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