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Elliot Page, prima foto social dopo il coming out: “Grazie per il vostro amore e sostegno”

L’attore tornerà presto su Netflix con la nuova stagione di The Umbrella Academy.

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< 1 min. di lettura

https://www.instagram.com/p/CJB7a2mBlgi/

A 20 giorni dall’inatteso coming out, Elliot Page ha pubblicato il primo selfie social, presto travolto dai like e dai commenti. “Dal profondo del mio cuore, grazie“, ha scritto l’attore di Juno. “Il vostro amore e sostegno è stato il dono più grande“. Elliot ha poi condiviso i profili social di Trans Lifeline e Transanta, pagine Instagram che lavorano al fianco della comunità T, prima di dare appuntamento a tutti per il 2021.

Elliot tornerà infatti su Netflix con la nuova stagione di The Umbrella Academy. Tantissimi i commenti ‘vip’ al selfie di Page. “Ti amo“, ha scritto Indya Moore di Pose. “Un enorme amore per te“, si è aggiunta Jennifer Garner. Un cuore ha pubblicato James Gunn.

Il coming out di Elliot ha puntualmente scatenato anche tanta transfobia. Se in patria sua moglie ha saputo perfettamente replicare agli odiatori di professione, in Italia sono arrivati attacchi indecenti da parte di Arcilesbica, Mario Adinolfi e Giuseppe Cruciani, addirittura in diretta radio.

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4 thoughts on “Elliot Page, prima foto social dopo il coming out: “Grazie per il vostro amore e sostegno”

  1. Mio limite , ovvio , ma non amo le forzature . Galileo ha dimostrato che il dogmatismo non puo’ prevaricare l’empirismo . Altro è il ” sentirsi” altro è l’essere. Rispettare anche chi afferma castronerie , non vuol dire accettare di negare l’evidenza.

  2. Perdonami Franzc ma definire “forzature” o “castronerie” l’identità di genere di un’altra persona vuol dire non rispettarla. L’identità di genere è sempre qualcosa che si sente, vale anche per noi che non siamo né trans né non binary, perché non è inscritta nella biologia dei corpi. Sono concetti assodati ormai da decenni anche in ambito scientifico. Una precisazione che faccio anche se sarebbe ora di smettere di medicalizzare le persone trans così come si è smesso di medicalizzare le persone omosessuali (nonostante qualche folle ancora sostenga le cosiddette “teorie riparative”).

    1. Ti sono grato per il chiarimento e l’affettuoso richiamo . Purtroppo la forzatura devo sempre farla su me stesso , avendo come presupposto l’evidenza biologica e fisica del sesso che abbiamo alla nascita e non la percezione soggettiva . Ma mi rendo conto che nulla si puo’ dare per scontato . Approfitto per augurarti buone Feste.

      1. Grazie a te per aver ascoltato e non esserti offeso o risentito per le mie osservazioni. Non è da tutt*.
        Credo che il determinismo biologico applicato all’identità di genere, oltre ad essere antiscientifico, sia parte di quel sistema eterocisnormativo dentro cui, purtroppo, tutt* noi siamo cresciut*; è la famosa “educastrazione” di cui aveva brillantemente scritto Mario Mieli.
        Di fronte a tutte le possibili varianti e sfaccettature dell’identità di genere, la cosa migliore è mettersi in ascolto delle persone, lasciando da parte le nostre (false) certezze e convinzioni.
        Tanti auguri di buone feste anche a te Franzc. Un abbraccio.

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