Nella serata di ieri Marianna Aprile e Luca Telese hanno dato il via all’edizione estiva di In Onda, su La7, con ospite Elly Schlein. La segretaria Pd ha affrontato non pochi temi nel corso dei 45 minuti di durata della trasmissione, prendendo di petto anche i diritti LGBTQIA+ e la battaglia sulla gestazione per altri, in Italia già vietata da quasi 20 anni ma da destra cavalcata per propagandare contro le famiglie arcobaleno, a tal punto da volerla rendere reato universale.
Schlein, sia durante la campagna per le primarie che una volta insediatasi al vertice della segretaria Pd, ha sempre espresso parere favorevole ad una regolamentazione della GPA, ricevendo anche critiche da parte del proprio stesso partito. Pierluigi Castagnetti, oggi 78enne, ha parlato di una posizione “che mette in imbarazzo la componete cattolica” del Pd, definendola “sbagliata“.
Ma Schlein, ancora oggi, non prende in considerazione l’ipotesi di nessun passo indietro.
“Ma io dovrei cambiare posizioni che ho tenuto coerentemente molto prima che arrivassi nel Pd e ottenessi la segreteria? Sarebbe una bugia e non sono abituata a dire le bugie”.
“Nella mozione congressuale delle primarie non c’è questo tema, non c’è la regolamentazione della GPA“, ha continuato Schlein, che ha poi ribadito le priorità del Pd sul fronte dei diritti LGBTQIA.
“Il Partito Democratico si sta battendo contro un reato universale che è un obbrobrio giuridico. Il Pd ha una posizione chiara, che ha portato anche in parlamento. Noi vogliamo il matrimonio egualitario, vogliamo rafforzare le adozioni, perché al momento sono un calvario, e vogliamo il pieno riconoscimento delle figlie e dei figli delle coppie omogenitoriali a prescindere da come siano stati gestati. Come chiede il regolamento europeo che la destra sta cercando di cassare. Il Pd è compatto. Sulla regolamentazione della GPA convivono sensibilità diverse, su questo continueremo il confronto“.
Nel corso della trasmissione Schlein ha espresso parole di netta contrarietà al governo di destra, accartocciato su sè stesso e su una narrazione vittimistica che cozza palesemente con l’arroganza con cui sta occupando tutte le poltrone di potere, politico e mediatico. “C’è preoccupazione per quello che sta accadendo in Rai, perché è molto lontano da quello che pensiamo serva in termini di pluralismo e libertà di informazione“.
Dopo aver espresso simili opinioni anche durante il Roma Pride, la segretaria Pd ha così ribattuto la linea politica del Pd sul fronte dei diritti, al cospetto di 1.308.000 telespettatori, con uno share al 7.5%.
È giusto ricordare come l’ultimo vero governo di centrosinistra, con una maggioranza formata da una coalizione di centrosinistra, è stato il governo Prodi II (28 aprile 2006 – 6 febbraio 2008, caduto per volontà di Clemente Mastella), perchè i successivi governi Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, Conte II e Draghi, hanno sempre visto costole di centrodestra (da Alfano a Salvini passando per Forza Italia, l’UDC e l’ondivago Movimento 5 Stelle) all’interno di una maggioranza che vedeva anche la presenza del Pd.
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