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+Europa, il programma per la comunità LGBTQIA+ è completo: ecco i punti

Analizziamo anche le proposte per parità di genere, immigrazione e persone con disabilità.

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Il programma di +Europa per le Elezione Politiche 2022 contiene lo slancio libertario radicale (qui il pdf del programma integrale).

Sono presenti: matrimonio egualitario, adozione per coppie anche non sposate e anche dello stesso sesso, step-child adoption, riforma della legge 164 per l’affermazione di genere, carriera alias nelle scuole, università e pubbliche amministrazioni, educazione sessuale e affettiva nelle scuole, legge di tutela per le persone intersex, regolamentazione del lavoro sessuale, ius scholae, contrasto ai crimini di odio, eutanasia, legalizzazione della cannabis.

 

Il programma di +Europa e i diritti LGBTQIA+

Tanto i diritti LGBTQIA+ sono praticamente assenti o quasi dal programma degli ex-alleati di Azione di Carlo Calenda, quanto sono organicamente presenti e argomentati nel programma di +Europa. Che scavalca certamente il PD sulle proposte che riguardano la nostra comunità.

+ Europa propone una riforma complessiva del diritto di famiglia che, a partire dalla proposta di legge “per l’eguaglianza e la pari dignità familiare” di Famiglie Arcobaleno e Rete Lenford, includa, tra l’altro: l’introduzione del matrimonio egualitario, estensione dell’adozione alle coppie, sposate o meno, anche dello stesso sesso e alle persone single.

La step-child adoption, ovvero il riconoscimento alla nascita dei figli del partner per le coppie dello stesso sesso, anche non sposate, e l’estensione di tale riconoscimento ai minori già nati, in Italia o all’estero.

+Europa mostra attenzione al lavoro che si sta svolgendo in alcuni Comuni Italiani con il registro di genere, nel programma si chiede infatti:
l’introduzione, nell’ottica di una maggior tutela e di un miglior riconoscimento dell’identità di genere, di una legge quadro per regolamentare la cosiddetta “carriera alias” a livello nazionale nelle università e nelle pubbliche amministrazioni, unitamente ad una riforma della legge 164 del 1982 al fine di consentire un procedimento più rapido per la rettificazione dei documenti delle persone transgender.

Nel programma di +Europa di parla di educazione affettiva e sessuale nelle scuole. Il partito di Emma Bonino propone una adeguata informazione in materia di salute sessuale e relazioni affettive nelle scuole, secondo quanto indicato dalle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità pubblicate nel 2010, ancora disattese nel nostro Paese.

+Europa chiede  tutela per le persone intersessuali, e sul programma scrive: ricezione della Risoluzione del Parlamento Europeo del 14 febbraio 2019 sui diritti delle persone intersex a partire dal divieto di trattamenti e interventi chirurgici di normalizzazione sessuale sui bambini intersex, se non salvavita.

Per quanto riguarda i crimini di odio contro le persone LGBTQIA+, in coerenza con lo spirito libertario e liberale, +Europa non promuove una legge di aggravante come è il Ddl Zan. Sul programma si legge: contrasto ai crimini e ai discorsi d’odio basati su orientamento sessuale e identità di genere varando e implementando una Strategia nazionale LGBT+, che manca in Italia dal 2015, valutando l’introduzione di ulteriori provvedimenti.

 

Il programma di +Europa e le persone con disabilità

Per le persone con disabilità +Europa chiede incentivi economici per le amministrazioni comunali per dotarsi di Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche, così da favorire l’accessibilità degli spazi alle persone con disabilità, accessibilità digitale per i servizi web relativamente alle persone con disabilità, introduzione della figura del disability manager, professionista che si occupa dei rapporti tra persone con disabilità ed enti, attenzione alla lotta alle discriminazioni relative all’abilismo all’interno del luogo di lavoro e nelle normative emanate.
+Europa chiede anche l’introduzione  alla figura dell’assistente all’emotività, all’affettività e alla sessualità per persone con disabilità e di figure di orientamento e accompagnamento al lavoro con competenze specifiche di tutor di inserimento nel lavoro per le persone con neurodiversità.

 

Il programma di +Europa e la parità di genere

Su donne e parità di genere il programma di +Europa sottolinea l’importanza di politiche per il lavoro e di partecipazione politica. Si chiede che nella nomina degli amministratori delegati delle grandi aziende venga rispettato il principio delle parti opportunità. +Europa chiede che anche lo Stato verifichi, attraverso una ricognizione, la presenza femminile negli organi collegiali istituzionali. Viene chiesta anche che si obblighi alla trasparenza nelle retribuzioni e negli organici delle aziende, al fine di far emergere nel disparità di trattamento tra generi.
Per la genitorialità, +Europa propone congedo parentale obbligatorio per entrambi i genitori, retribuzione iniziale al 100%, congedo parentale aggiuntivo fino ai 12 anni di età del* figli*, retribuzione del congedo parentale complementare al 60%. Si chiede anche riduzione dei costi dell’asilo in base all’ISEE, eliminazione dell’anticipo della retta, dedurre i costi per asili pubblici e privati dal reddito familiare complessivo.

 

 

Il programma di +Europa e l’immigrazione

+Europa è favorevole allo ius scholae, nell’ambito di una riforma complessiva sulla cittadinanza. Nel programma non viene citato lo ius soli, in questo purtroppo +Europa si è allineata alle posizioni del Partito Democratico.
una riforma organica della disciplina in materia di cittadinanza che dia seguito alla Proposta di Legge “IUS SCHOLAE”, affinché sia garantito l’ottenimento della cittadinanza italiana a minori che abbiano intrapreso un percorso scolastico in Italia;
Sull’immigrazione, il programma di +Europa non si discosta molto da quello di Azione ed è anch’esso strutturato su un approccio economico e di mercato del lavoro. +Europa chiede l’abolizione dell’attuale legge Bossi-Fini, il superamento dell’accordo di Dublino, la reintroduzione del sistema dello sponsor e regolarizzazione di lavoratori stranieri già presenti in Italia. Su questo +Europa chiede di ripartire dalla proposta di legge di iniziativa popolare “ERO STRANIERO”, che era un progetto legislativo molto organico (qui il testo della PDL dei radicali), nel quale era prevista anche l’abolizione del reato di clandestinità, e che era stato depositato con oltre 90.000 firme in Parlamento nel 2017. Si chiede anche di lavorare con stati, università e centri di formazione per certificare le competenze dei migranti già dai paesi di origine e fare dunque un “match” con le necessità delle imprese italiane. Il programma chiede anche di mantenere fede all’impegno internazionale di stanziare entro il 2030 lo 0,70% del Reddito Nazionale Lordo a favore di partnership con i paesi di provenienza, per lo sviluppo e l’eradicazione della povertà.

 

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