La polizia serba ha annunciato che la marcia conclusiva dell’EuroPride 2022 a Belgrado sarà cancellata.
Già due settimane fa il presidente filo-Putin Aleksandar Vučić aveva annunciato la cancellazione dell’evento, ma gli organizzatori e gli attivisti hanno intrapreso una robusta battaglia di resistenza, diffondendo in tutta Europa post al grido di: “L’EuroPride si farà”.
Proprio a Gay.it il comitato organizzatore dell’EuroPride, nelle parole di Goran Miletic, aveva spiegato che la comunità LGBTQIA+ serba non si arrende. In questa pagina vi riproponiamo l’intervista video (in basso). Qui l’intervista scritta in forma integrale.
Alla nostra domanda sulla Polizia, Miletic del comitato del Belgrado Pride aveva così risposto.
Gay.it – La polizia reprimerà la parata in conformità con il divieto presidenziale?
G.M. – Secondo le informazioni che abbiamo ora, la polizia non vieterà ufficialmente il Pride, e non hanno l’autorità per farlo. Invece, è probabile che la parata possa essere ostacolata da alcuni permessi del Municipio. Per esempio noi non abbiamo il permesso di marciare al centro della strada, quindii dovremmo marciare nelle aree per i pedoni. Quindi ci sono piccole possibilità che il Pride possa essere ostacolato.
“La mancata organizzazione e protezione dell’evento per centinaia di attivisti per i diritti umani dimostra che il diritto di tutti i cittadini a marciare e protestare pacificamente non è garantito in Serbia” dichiara l’associazione Forbidden Colors “e dimostra che i valori chiave dell’UE di democrazia e stato di diritto non sono saldamente radicati nel paese”.
La Serbia, lo ricordiamo, ha promosso la sua richiesta di ingresso nell’Unione Europea e sta attuando le riforme necessarie per avere i requisiti di idoneità.
“C’è anche molto lavoro da fare per garantire che la Carta dei diritti fondamentali dell’UE sia pienamente approvata e applicata in Serbia – spiegano nel comunicato gli attivisti di Forbidden Colors, che sottolineano come il divieto della polizia di svolgere la parata finale dell’EuroPride costituisce un passaggio negativo nel processo di adesione della Serbia all’Unione Europea.
La cancellazione della parata finale getta una brutta luce sulla premier serba, lesbica dichiarata, Ana Brnabić che si era spesa per garantire un pieno svolgimento dell’EuroPride già nel 2019, quando Belgrado si era candidata a ospitare il più importante dei Pride europei.
Il comitato organizzatore dell’EuroPride ha annunciato che presenterà ricorso in tribunale contro il divieto annunciato dalla polizia.
Negli scorsi giorni a Belgrado – qui l’articolo di Reuters – si sono svolte manifestazioni anti-LGBTQ, come già era accaduto qualche settimana fa.
L’EuroPride di Belgrado è di fondamentale importanza per la politica di liberazione che l’Unione Europea sta svolgendo rispetto ai paesi dell’ex blocco comunista. La Serbia è attualmente spaccata in due. Da un lato una classe politica e una fetta di popolazione ancora saldamente agganciate alla Russia di Putin, e dall’altra le nuove spinte di un popolo che sogna il compimento di una vera e propria democrazia liberale e l’ingresso nell’Unione Europea.
Visualizza questo post su Instagram
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.