Dopo settimane di minacce e annunciate censure, come scritto ieri l’EuroPride di Belgrado si è regolarmente tenuto, sotto la pioggia battente e con gli ultranazionalisti a rovinare una giornata di festa, orgoglio e rivendicazioni.
30 i fermati, dopo accesi scontri con la polizia, con gli omotransfobici serbi che hanno attaccato persino i giornalisti presenti sul posto. Dopo il contestato divieto del ministero dell’interno, e la reazione dell’UE che aveva ufficialmente chiesto al governo serbo di far svolgere regolarmente la manifestazione, centinaia di poliziotti hanno evitato che gli ultranazionalisti potessero entrare a contatto con i manifestanti.
Anche la premier Ana Brnabic, dichiaratamente lesbica, ha ieri fornito rassicurazioni sul fatto che il Pride si sarebbe potuto svolgere e in totale sicurezza. Il contestatissimo Capo dello Stato Aleksandar Vucic, che 20 giorni fa aveva annunciato la cancellazione dell’Europride, ha provato a stemperare i toni, definendolo evento secondario, con ogni responsabilità scaricata sul ministero dell’Interno. La Chiesa ortodossa, che aveva chiesto il divieto all’Europride, è scesa in strada insieme agli ultranazionalisti, in una sorta di contro-manifestazione a sostegno della cosiddetta ‘famiglia tradizionale’.
Come annunciato ieri, il corteo è partito dalla sede della Corte costituzionale, che in passato più volte aveva ribadito l’incostituzionalità di qualsiasi divieto nei confronti dei Pride, prima di percorrere il centro cittadino con un percorso più breve rispetto al previsto. Dall’Italia, tra i presenti, anche i rappresentanti del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli. Queste le parole del suo presidente, Mario Colamarino: “Alla fine la marcia c’è stata nonostante gli attacchi, i divieti annunciati, la pioggia e i contromanifestanti che hanno creato danni in città e pregato fuori le chiese con croci e bibbie. La grande famiglia EPOA si è riunita per l’EuroPride 2022 Belgrade! È stata una grande emozione vedere qui a Belgrado attivistə provenienti da ogni dove marciare accanto alla comunità lgbtqia+ serba e condividere lo stesso spirito di lotta e passione. Abbiamo fatto una promessa a Belgrado di non dimenticarci di loro dopo che il clamore dell’Europride sarà finito: combattiamo tuttə insieme contro chi vorrebbe renderci invisibili e zittirci in Serbia, così come in Italia”.
Il prossimo EuroPride si terrà a Malta, dal 7 al 17 settembre 2023, mentre nel 2024 si volerà a Salonicco.
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