Il conto alla rovescia è cominciato, Eurovision 2022 è praticamente dietro l’angolo. Inutile dire che Eurovison Song Contest è uno dei momenti televisivi più attesi e più amati dalla comunità LGBTQ+. Una sfida musicale che unisce paesi, culture e dà spazio a ogni rappresentazione. Se Sanremo ferma l’Italia, ESC porta tutto a un livello 10 volte più grande. L’appuntamento è a Torino, il 10 e 12 maggio per le due semifinali, mentre il 14 si terrà la finalissima, trasmessa in diretta su Rai1. I padroni di casa saranno Laura Pausini, Alessandro Cattelan e Mika, mentre il commento su Rai1 è affidato a Gabriele Corsi e Cristiano Malgioglio. A rappresentare l’Italia ci saranno Mahmood e Blanco con Brividi. Stando a quanto detto da Mahmood durante la conferenza stampa di Sanremo, Brividi non verrà tradotta in inglese. Ripassare le innumerevoli regole di ESC è abbastanza complicato, ci basta sapere che la canzone in gara non deve durare più di 3 minuti, sono vietati gli animali durante l’esibizione e sul palco non possono esserci più di 6 persone. E ovviamente non si può votare per il proprio paese, ma questa è la base di partenza. Quaranta paesi in gara, la Russia è stata esclusa in seguito all’invasione in Ucraina, si sfideranno in un’edizione che ha come claim The Sound of Beauty. E che questa bellezza salvi davvero il mondo.
Facendo invece un ripassone tra le esibizioni più queer di sempre, abbiamo pensato di sceglierne 5:
Anno 2013 per la Finlandia Krista Sigfried, vestita da sposa con Marry Me baciò sulle labbra la sua ballerina, gesto che non piacque alla Russia, che minacciò di oscurare parte dell’esibizione:
Tuttavia i primi a proporre un bacio gay (nel 2000) furono gli israeliani PING PONG con Be Happy. Bacio e bandiera siriana sventolata sul palco:
Mega drama sul palco con Paul Oscar nel 1997. Performance provocatoria sugli eccessi di una vita al limite e che si concludeva con la simulazione di un suicidio:
Non può mancare Dana International e la sua esibizione del 1998 considerato come l’inizio del discorso LGBTQ+ all’interno di ESC e lo si deve proprio a Sharon Cohen, nata nel 72 a Tel Aviv come Yaron Cohen:
Vero inno LGBTQ+ la Molitva di Marija Serifovic del 2007 fu un brano molto discusso, nel testo si racconta di un amore capace di abbattere tutti i confini e l’esibizione della cantante circondata da sole donne è una delle più iconiche nella storia di ESC:
Conchita Wurst e la sua Rise Like a Phoenix del 2014 è la bonus track con cui chiudiamo questa carrellata:
Ma se avete sete di altre esibizioni queer, nel video qui sotto trovate un mega recap dal 1956 all’anno scorso. Sì, ci sono anche i Maneskin.
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