Famiglie Arcobaleno ha deciso di replicare alla richiesta da parte della Procura di Padova degli atti di nascita di 33 figlie e figli di coppie di donne, definita “preoccupante”, a voler minare “la serenità delle famiglie” e a “negare l’identità familiare e i pieni diritti di queste bambine e questi bambini”.
La conseguenza di questa azione potrebbe portare le figlie e i figli delle coppie omogenitoriali d’Italia ad avere un genitore cancellato dalla propria vita, con tutte le ripercussioni legali, economiche, sociali e psicologiche che questo comporta. È quello che accaduto a Michela, mamma cancellata dal certificato di sua figlia Giulia, di 9 mesi.
“Nel ringraziare il sindaco Giordani – ha dichiarato la presidente dell’Associazione Famiglie Arcobaleno, Alessia Crocini – che finora si è assunto la responsabilità che il Parlamento italiano sta evitando da decenni, ci auguriamo che in Procura prevalga il senso di responsabilità e la difesa dei diritti dei minori. Come sottolineato anche dalla Presidente della Consulta Sciarra: in Italia va approvata al più presto una legge per i diritti dei minori con genitori dello stesso sesso.”
Famiglie Arcobaleno ha oggi ribadito la necessità che tutti i bimbi e le bimbe abbiano pari diritti e pari dignità, indipendentemente da come sia formata la loro famiglia e da come siano venute e venuti al mondo.
Nell’ottica di salvaguardare questi minori, Famiglie Arcobaleno ha annunciato una manifestazione a Padova, in via VIII febbraio, davanti Palazzo Moroni, sabato 22 aprile alle ore 15.00.
“Faremo sentire la nostra voce di fronte a questa violenza istituzionale ingiustificata. Non possiamo tollerare che si faccia politica sulla pelle delle nostre famiglie, scendiamo insieme in piazza per ribadire: giù le mani dai nostri figli e dalle nostre figlie”, così la presidente di Arcigay Padova, Chiara Cuccheri, ha invitato tutti alla manifestazione del 22 aprile.
“La furia di questo governo verso le persone LGBTI+ continua a manifestarsi. Le pressioni sulle procure mettono a rischio i diritti dei bambini e delle bambine”, continua Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay, “C’è bisogno di colmare un vuoto legislativo in merito, intanto continueremo a supportare i sindaci affinché non facciano passi indietro sulle registrazioni.”
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