La Procura di Padova ha chiesto al Comune di trasmettere tutti gli atti di nascita che certificano l’iscrizione all’anagrafe di figli di coppie omogenitoriali. 33 bambini nati da due donne grazie alla PMA e registrati negli ultimi 6 anni dal sindaco Sergio Giordani vedranno il proprio certificato di nascita trasmesso al tribunale che potrebbe valutare la rettifica degli atti, in conseguenza della circolare Piantedosi con la quale il Governo Meloni ha sottolineato la sentenza dello scorso dicembre 2022, con la quale si suggerisce di accedere alla stepchild adoption per essere genitori.
Non sono dunque servite le raccomandazioni dell’Unione Europea, che pochi giorni fa aveva raccomandato al nostro paese di tutelare le famiglie omogenitriali: la tenaglia sulle famiglie arcobaleno si stringe e presto, come sta accadendo in queste ore a Padova, le procure – dando seguito alla precisa e legittima volontà del Governo Meloni – trascineranno in tribunale gli atti di nascita dei figli di coppie omogenitoriali registrati negli ultimi anni dalla saggezza di alcuni sindaci italiani. E i tribunali facilmente dovranno annullare quegli atti.
I certificati dei 33 bambini figli di coppie lesbiche registrati a Padova saranno probabilmente annullati dal Tribunale.
La procura, per bocca del prefetto di Padova Raffaele Grassi, aveva avvisato il sindaco lo scorso 22 marzo che avrebbe informato le autorità giudiziarie per valutare una rettifica di quegli atti, e cioè: togliere dal certificato di nascita di 33 bambini la mamma non biologica.
Ma il sindaco di Padova Giordani (centro-sinistra) non si è sottratto alle registrazioni degli atti di nascita di figli di coppie omogenitoriali. Pochi giorni fa, il 4 Aprile, ha registrato il figlio di Alice e Bróna.
“In coscienza non posso immaginare di negare atti amministrativi che mi competono come ufficiale di Stato Civile, dai quali derivano i diritti fondamentali di questi piccoli, e quindi confermo le modalità e le procedure che fin dal 2017 sono state applicate da me e dal Comune di Padova, comunicando tutte le registrazioni alle autorità competenti, come sempre fatto”
(Sergio Giordani – sindaco di Padova)
Giordani non ha commesso reati e non corre alcun rischio penale “Ho massimo rispetto per il lavoro della procura – ha dichiarato Giordani – che agisce nelle sue funzioni e alla quale abbiamo inviato ogni volta gli atti delle iscrizioni”.
Dopo lo stop alle registrazioni di Milano, con la lettera inviata a Beppe Sala (che si è speso in Europa) e la presa di posizione di quest’ultimo, con le conseguenti e note manifestazioni di piazza e l’impegno di alcuni sindaci, il Governo Meloni non allenta la morsa sulle famiglie arcobaleno.
Presto, molto presto, migliaia di bambini vedranno cancellato uno dei due genitori dal proprio certificato di nascita. Il Governo Meloni vuole anche rendere reato universale la gestazione per altri: in quel caso i genitori omosessuali di molti bambini saranno arrestati per aver perseguito il proprio progetto di famiglia.
“Mi auguro che non vengano impugnate – ha detto Alessandro Zan (PD) – perché un bambino così rischierebbe di perdere una madre che non verrebbe più riconosciuta tale e si tratterebbe di una crudeltà contro il supremo interesse del minore. Torno a ribadire l’urgenza di una legge: ci sono famiglie consolidate con figli che oggi rischiano di perdere uno dei due genitori. Ringrazio il sindaco di Padova Giordani e tutti i sindaci che stanno continuando con le trascrizioni nel prioritario interesse dei bambini. Lo Stato deve tutelare tutte le famiglie e non accanirsi sui diritti dei bambini per colpire i genitori” ha concluso Zan, da poco voluto da Elly Schlein nella segreteria del PD proprio con la delega ai “Diritti”.
La ministra Roccella sparla di famiglie omogenitoriali.
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Foto di Jordan Whitt su Unsplash
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