Cinque leader della terrificante “purga gay” cecena potrebbero finalmente finire alla sbarra, in Germania, con l’accusa di aver commesso crimini contro l’umanità. Si tratta di cinque funzionari della RIstretta cerchia di Ramzan Kadyrov, presidente della Repubblica Cecena, che a detta del The Guardian dovranno rispondere a ben 97 pagine d’accuse.
L’apparato statale e militare ceceno viene accusato di persecuzioni, arresti illegali, torture, violenze sessuali e incitamento all’omicidio di almeno 150 persone sulla base del loro orientamento sessuale, a partire dal febbraio 2017. Il procedimento penale è stato presentato nel febbraio scorso dal Centro europeo per i diritti costituzionali e umani (ECCHR), da una ONG tedesca e dalla rete LGBT russa, che è stata determinante nell’aiutare decine di persone LGBT + a fuggire dalla Cecenia.
“In un sistema imperfetto di giustizia penale internazionale e dinanzi a un tribunale penale internazionale con giurisdizione limitata, la Germania provi a garantire che l’Europa non sia un rifugio sicuro per i criminali di guerra”, ha tuonato con orgoglio il fondatore dell’ECCHR, Wolfgang Kaleck. “Se nessun’altra giurisdizione indaga, la Germania può e deve essere disposta ad assumersene la responsabilità, rappresentando in tal modo l’Europa e la comunità internazionale”.
Due dei funzionari sono già stati sanzionati dall’UE, dal Regno Unito e dagli Stati Uniti per il loro coinvolgimento nelle cosiddette purghe. Si tratta di Abuzayed Vismuradov, ex guardia del corpo personale di Kadyrov e vice primo ministro, e Ayub Katayev, capo della polizia e alto funzionario degli Affari interni russi. Denunciato anche il presidente del parlamento ceceno, Magomed Daudov. Se il procuratore generale di Karlsruhe deciderà di occuparsi del caso, i “bravi ragazzi” di Kadyrov finirebbero in arresto se dovessero mettere piede in Germania, Paese che Vismuradov visita spesso per cure mediche. Si spera che dopo aver visionato le quasi 100 pagine di materiale presentate dalla CEDU, il pubblico ministero tedesco voglia intraprendere ulteriori misure per indagare sui funzionari, aiutando i perseguitati ceceni a chiedere asilo in Europa.
Il ministero degli Interni russo ha respinto ogni tipo di accusa perché la linea ufficiale di Kadyrov è sempre stata quella di negare qualsivoglia purga. Il motivo? Non esisterebbero persone LGBT in Cecenia, a suo dire. Peccato ci siano dozzine di strazianti denunce da parte di rifugiati LGBT ceceni riusciti a fuggire, che hanno parlato di veri e propri campi di concentramento per omosessuali con persone imprigionate, picchiate, torturate e in alcuni casi uccise solo perché gay.
© Riproduzione Riservata
In questo caso e solo per questo caso , si può esclamare ” Deutschland uber alles “( mi manca la umlaut sulla tastiera)!