76enne Presidente del Ghana dal 7 gennaio 2017, Nana Akufo-Addo ha ribadito che nel corso della sua presidenza non ci sarà spazio per i diritti LGBT. Intervenendo sabato scorso ad un evento realizzato dalla Chiesa anglicana del Ghana ad Asante Mampong, nella regione di Ashanti, Akufo-Addo ha giurato che il matrimonio egualitario non diventerà mai e poi mai legge, fino a quando ci sarà lui alla guida del Paese.
L’ho già detto in passato, permettetemi di sottolinearlo ancora una volta. Non sarà sotto la presidenza di Nana Akufo-Addo che il matrimonio tra persone dello stesso sesso diventerà legale. Lasciatemelo ripetere, non accadrà mai fino a quando sarò presidente.
In Ghana, va ricordato, l’omosessualità è illegale. Non a caso numerosi articoli del codice penale si riferiscono ai crimini contro la famiglia e la morale e possono essere usati per punire gli atti omosessuali. L’articolo 105, Capitolo 6 del Codice Criminale del 1960 stabilisce che Chiunque sia colpevole di una conoscenza carnale innaturale (a) con una persona priva di consenso, è colpevole di un crimine di primo grado, (b) con una persona consenziente, o con un animale, è colpevole di un’infrazione che può arrivare fino a 3 anni di carcere.
Uno dei pochi gruppi per i diritti LGBT + del Ghana, LGBT + Rights Ghana, ha recentemente aperto una nuova sede e uno spazio comunitario sicuro, diventando bersaglio di omofobi ed estremisti. L’apertura di questa sede, che ha ricevuto il sostegno economico dell’Unione europea, è diventata un campo di battaglia tra attivisti LGBT e conservatori religiosi locali. Costoro hanno sollecitato le forze dell’ordine ad arrestare gli attivisti di LGBT + Rights Ghana, che ora temono per la propria sicurezza. Gli agenti della sicurezza nazionale hanno fatto irruzione nell’edificio e hanno chiuso con la forza tutti i locali.
E pensare che a fine 2017, da poco eletto presidente Nana Akufo-Addo aveva fatto ben sperare, annunciando la probabile imminente “depenalizzazione dell’omosessualità”. Quattro anni dopo, nulla è cambiato.
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