Il 20 maggio scorso 21 persone sono state arrestate dalla polizia ghanese nell’ambito di una retata in un albergo che ospitava un seminario rivolto alle persone LGBT+. Come denunciato da AllOut, i media avevano invaso l’albergo, scattato fotografie e chiamato la polizia, facendo arrestare i presenti, con l’accusa di “attività LGBT+”.
Poco dopo un tribunale aveva stabilito la custodia cautelare per “assembramento illegale” per i 21 arrestati, a cui ora un altro tribunale ha negato la cauzione. Le 16 donne e i 5 uomini sono stati arrestati senza alcun motivo, perché nessuna legge vieta agli attivisti o alle persone LGBT+ di riunirsi. È un diritto costituzionale.
Alla fine di gennaio, le autorità del Ghana avevano bloccato una raccolta fondi per un centro comunitario gay nella capitale Accra. All’inizio di quest’anno, la polizia ha chiuso con la forza la sede di LGBT+ Rights Ghana, che offriva uno spazio sicuro alle persone LGBTQ+. Successivamente, i membri di LGBT+ Rights Ghana sono stati presi di mira dalla polizia, con le loro abitazioni perseguite.
Parlando con The Guardian, Alex Kofi Donkor, fondatore e direttore di LGBT+ Rights Ghana, ha spiegato come i ghanesi LGBT siano sempre più in pericolo. “È molto, molto inquietante il fatto che la polizia inciti la popolazione contro i ghanesi LGBT. È già una situazione vulnerabile per le persone LGBTQ+ del Paese“.
Il Ghana è tra i 70 Paesi al mondo che ancora oggi criminalizzano le relazioni consensuali tra persone dello stesso sesso. Qui il sesso gay è punibile con la reclusione fino a tre anni.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.