27enne centrocampista della nazionale ceca, ex Ascoli, Udinese e Sampdoria, Jakub Jankto torna in Serie A grazie al neopromosso Cagliari, diventando così il primo calciatore dichiaratamente gay e in attività a giocare nel massimo campionato di Calcio. A sei mesi dal coming out, Jakub ritrova Claudio Ranieri, che lo allenò a Genova e che si complimentò pubblicamente per il suo coraggio.
“È un ragazzo d’oro, un gran giocatore e un artista, perché dipinge bene. Ha voluto sentirsi libero, lo apprezzo tantissimo. Ce ne fossero altri come lui, farebbero capire che siamo tutti una famiglia e stiamo bene tutti quanti insieme”, disse lo scorso febbraio l’allenatore testaccino, entrato nella Storia della Premier League grazie ad un leggendario scudetto con il Leicester e ora riuscito nell’impresa di riportare i sardi in serie A.
Le parole di #Abodi sul ritorno in serie A di #JakubJankto a Radio24.
L’ennesima dichiarazione oscena di un ministro inadeguato facente parte di un governo terrificante https://t.co/RoZTK7s6Hz pic.twitter.com/D4cFpwDLSg— ApocaFede (@DrApocalypse) July 10, 2023
“Sono gay, non voglio più nascondermi“, disse Jankto lo scorso 13 febbraio. “Così voglio dare coraggio agli altri. Voglio vivere la mia vita in libertà senza paure. Senza pregiudizio. Senza violenza. Ma con amore“.
Parole che fecero il giro del mondo, rompendo un muro di omertà, ipocrisia e omofobia, perché mai nessun calciatore tanto importante aveva fatto coming out, nel pieno della propria carriera professionale. Prima di Jakub c’erano stati i coming out di Josh Cavallo, calciatore australiano, di Zander Murray e Jake Daniels, calciatori dichiaratisi nel 2022 che giocano nella serie b scozzese e in quella inglese, senza dimenticare il tragico coming out di Justin Fashanu , nei primi anni ’90, morto suicida nel 1998 dopo anni di terrificante omofobia.
Padre di una bimba avuta con l’ex fidanzata, Jakub è atteso oggi a Cagliari per le visite mediche. La squadra sarda l’ha acquistato dal Getafe, che l’aveva spedito in prestito allo Sparta Praga. Un ritorno in serie A, per Jankto, commentato questa mattina dal ministro per lo Sport e i giovani.
Andrea Abodi, via Radio24, ha precisato: “È prima di tutto una persona e secondo è un atleta“, per poi aggiungere.
“Non faccio differenze di caratteristiche che riguardano la sfera delle scelte personali. Se devo essere altrettanto sincero non amo, in generale, le ostentazioni, ma le scelte individuali vanno rispettate per come vengono prese e per quelle che sono. Io mi fermo qui“.
Fare coming out nel mondo dello sport e vivere finalmente la propria vita alla luce del sole, senza doversi più nascondere, a detta del ministro Abodi sarebbe quindi “un’ostentazione”. Ma cosa ancor più grave, un ministro della repubblica italiana è tornato a parlare di ‘scelte individuali’ dinanzi all’orientamento sessuale di una persona.
Benvenuti nell’Italia del Governo Meloni. Bentornato Jakub!
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